STRASBURGO - Uno degli eurodeputati italiani sospettati di essere coinvolti nello scandalo di corruzione al Parlamento europeo legato al Qatar e al Marocco, il socialdemocratico Andrea Cozzolino, ha dichiarato la sua innocenza.

Cozzolino ha partecipato martedì alla commissione Affari legali del Parlamento europeo, che a porte chiuse deve decidere sulla revoca della sua immunità parlamentare come richiesto dalla giustizia belga al fine di perseguirlo per lo scandalo di corruzione e concussione che ha interessato il Parlamento europeo e diversi colleghi del suo partito.

Un suo legale, Federico Conte, ha spiegato dopo l’udienza che Cozzolino “ha respinto l’ipotesi investigativa molto generica  formulata nei suoi confronti” e ha dichiarato di non aver ricevuto denaro “né direttamente né indirettamente, in contanti o in qualsiasi altro modo”.  

L’eurodeputato, inoltre, non era, ha assicurato, “a conoscenza” delle attività dell’ex deputato Antonio Panzeri e del suo stesso assistente parlamentare, Francesco Giorgi, entrambi accusati.

“Ha spiegato, e secondo me dimostrato, che la sua attività politica in materia di Qatar e Marocco è incompatibile con il presupposto che facesse parte di una rete d’influenza in favore di questi Stati”, ha detto il legale.

Per questo, e “per liberare il Parlamento dalla pressione mediatica” che questo caso ha comportato, Cozzolino ha manifestato l’intenzione di revocare la propria immunità parlamentare.

Fonti dell’Europarlamento sottolineano però che un deputato non può rinunciare a questo privilegio e che la decisione spetta al Parlamento nel suo insieme, che potrebbe decidere con ogni probabilità nella prossima seduta plenaria che si terrà a Strasburgo dal 13 al 16 febbraio .

Il secondo eurodeputato socialdemocratico nei confronti del quale la giustizia belga ha chiesto di revocare l’immunità, il belga Marc Tarabella, ha rinunciato al suo diritto a un’udienza davanti alla commissione giuridica ma il suo processo si svolgerà parallelamente a quello di Cozzolino.

Entrambi i deputati sono già stati sospesi dal gruppo socialdemocratico all’Europarlamento e siederanno, per il momento, tra i banchi dei deputati non affiliati a nessun gruppo europeo.