VICENZA - Se non è un record, poco ci manca: sono quattro nell’arco di quattro mesi, e cinque in tre anni, i residuati bellici portati alla luce nel Comune di Montebello Vicentino durante i lavori per la nuova linea ferroviaria Alta Velocità/Alta Capacità. 

Un nuovo rinvenimento, che comporterà la predisposizione di un ennesimo “bomba day” per il Comune vicentino, con tanto di area rossa ed evacuazione di residenti, intervento degli artificieri, stop al traffico sull’autostrada A4 e sulla linea ferroviaria esistente. 

L’ordigno, come negli altri casi, è risalente alla Seconda Guerra Mondiale. E la zona in cui è emerso è la stessa - sulla destra orografica del fiume Guà - in cui avvenne il disinnesco del penultimo ordigno, quello del 9 marzo scorso. 

Il Comune è ora in attesa di ricevere la convocazione da parte della Prefettura di Vicenza, per la riunione tecnico-operativa che dovrà decidere la data delle operazioni. 

“La situazione inizia ad essere per noi insostenibile. Sono orientato a scrivere al ministero della Difesa affinché siano riviste le procedure di bonifica bellica”, dichiara il sindaco Dino Magnabosco, che sostiene di aver portato la sua critica anche al Prefetto. 

“Non sono un tecnico, ma ritengo che l’analisi puntuale del territorio debba essere sostituita da un’analisi a largo raggio, in modo che possano essere intercettate più bombe in un solo colpo e non come avviene adesso, a singhiozzo, con tutti gli effetti negativi che ne derivano”, ha aggiunto.