Hha raggiunto la sua Aldebaran. Continuate a cantare a squarciagola ‘Quella carezza della sera’... lui vi ascolterà”. E’ morto all’età di 72 anni Vittorio De Scalzi, fondatore dei New Trolls.
Polistrumentista, compositore, cantante, Vittorio De Scalzi nasce a Genova il 4 novembre 1949. Negli anni ‘60 fonda i Trolls con Pino Scarpettini, incidendo il 45 giri “Dietro la nebbia”. Nello stesso periodo debutta come solista, con “Vietato ai maggiori di pochi anni”, utilizzando lo pseudonimo Napoleone.
Nel 1967, chiusa l’esperienza dei Trolls, fonda i New Trolls con Nico Di Palo, Gianni Belleno, Giorgio D’Adamo e Mauro Chiarugi. Secondo una leggenda (smentita dalo stesso De Scalzi), questa formazione fu scelta sulla base di un articolo pubblicato su un giornale genovese, in cui un critico musicale aveva elencato i migliori musicisti della città. È invece noto che la scelta di questa formazione avvenne in seguito a numerose vicissitudini; in un primo tempo dovevano appartenere al gruppo anche Renato Rosset (sostituito da Chiarugi) e Sergio Blandini (sostituito da Di Palo).
Il gruppo inizia a esibirsi nei locali cittadini, proponendo uno stile che univa elementi beat e psichedelici. Nella primavera del 1967 i New Trolls sono già sufficientemente noti da essere scelti da François Bonnier come gruppo d’apertura dei concerti italiani dei Rolling Stones. Nello stesso periodo il gruppo incide il 45 giri “Sensazioni” con cui vince il premio della critica al Festival di Rieti. Nel 1968 partecipano al concorso Un disco per l’estate con il singolo “Visioni”, che vende oltre 200 000 copie. Sempre nel 1968 viene pubblicato il loro album d’esordio, il concept album dal titolo “Senza orario senza bandiera”. I testi nascono dalla collaborazione tra Fabrizio De André e il poeta genovese Riccardo Mannerini. Uno dei singoli dell’album è “Signore io sono Irish”, originato da una poesia di Mannerini.
Nel 1969 i New Trolls approdano al Festival di Sanremo con il brano “Io che ho te”, a cui seguono altri due singoli di successo, “Davanti agli occhi miei” e “Una miniera”. L’anno successivo viene pubblicato l’album “New Trolls”, che raccoglie i singoli prodotti dal gruppo fino a quel momento.
Il 1971 è un momento di svolta importante per il gruppo. Dopo aver partecipato nuovamente al Festival di Sanremo (con una cover del brano “Una storia” di Sergio Endrigo), il gruppo incide quello che molti critici considerano il loro capolavoro: “Concerto grosso per i New Trolls”. L’album è caratterizzato da sonorità progressive che uniscono elementi di musica classica a passaggi che ricordano le grandi band del progressive britannico dell’epoca (per esempio Jethro Tull e King Crimson). Nello stesso anno nasce il primo fan club del gruppo, con sede a Torino, uno dei primi fan club italiani (all’epoca la parola “fan” non era ancora d’uso comune); tuttora in attività, è anche uno dei fan club più longevi d’Italia.
Nel 1972 D’Adamo abbandona il gruppo, sostituito da Frank Laugelli. Maurizio Salvi diviene in questo periodo membro stabile dei New Trolls. Nello stesso anno, con questa formazione il gruppo pubblica due album: “Searching for a Land” e “UT”. Dopo la pubblicazione di una nuova raccolta, intitolata (come un precedente lavoro del 1969) semplicemente “New Trolls”, e la partecipazione di Belleno e D’Adamo al tour di Fabrizio De André, il gruppo torna insieme nel 1976 con l’ingresso del chitarrista Ricky Belloni. Con questo nuovo elemento i New Trolls pubblicano “Concerto grosso n. 2” (1976); pur non raggiungendo il successo del primo Concerto grosso, questo lavoro è accolto positivamente dal pubblico e dalla critica.
Alla metà degli anni ‘70, i New Trolls si dedicano alla realizzazione di un doppio album di Ornella Vanoni, “Io dentro, io fuori”, al quale segue un fortunato tour. Nel 1978 giungono due nuovi grandi successi, i singoli “Quella carezza della sera”, “Aldebaran”, entrambi contenuti nell’album “Aldebaran”. Dopo “Aldebaran”, lo stile dei New Trolls va via via perdendo gli ultimi elementi progressive, a favore di uno stile più legato al pop rock, seppure caratterizzato da composizioni ed esecuzioni sempre molto sofisticate. L’album “New Trolls” del 1979, risente dell’influenza dei Bee Gees (in canzoni come “Che idea”), ma riprende anche sonorità del passato in brani come “Ok! (fiamme sul Pacifico)” e “Domenica di Napoli” (con il testo scritto da Lucio Dalla).
Negli anni ‘80 il gruppo pubblica alcuni 45 giri di successo come “Musica” e “Là nella casa dell’angelo”. Seguono altre partecipazioni al Festival di Sanremo: nel 1985 vincono il premio della critica con “Faccia di cane” Nel 1991 il gruppo collabora con Anna Oxa, scrivendo per lei i brani dell’album “Tutti i brividi del mondo”. Con il rientro di Di Palo e Usai, i New Trolls si esibiscono ancora al Festival di Sanremo con “Quelli come noi”. L’ultimo atto del capitolo New Trolls, prima dello scioglimento, è un brano dal titolo profetico: “Alianti liberi” (1997).
“Ci ha lasciati Vittorio De Scalzi, purtroppo. Con i NewTrolls e il suo grande talento ha animato quegli anni pieni d’energia nei quali tutti noi seguivamo con entusiasmo e determinazione la strada che la musica ci indicava. Buon viaggio Vittorio…”, è l’omaggio di Dodi Battaglia dei Pooh. E Roby Facchinetti ricorda che “i New Trolls sono nati negli anni ‘60 come i Pooh, e sono tanti i ricordi che ci legano a loro. Abbiamo sempre avuto un profondo rispetto reciproco sia musicalmente che umanamente”. “Addio, amico mio. Che la terra ti sia lieve”, è stato il messaggio di saluto di Rita Pavone. Shel Shapiro, leader negli anni ‘60 dei Rokes, parla di “grandissimo dolore” e abbraccia “tutta la famiglia e tutti i New Trolls passati e presenti per questa grandissima perdita”. “Ci lascia un altro grande artista... Ciao Vittorio salutaci le stelle”, è l’addio dei Nomadi.