Uno scrittore “rivoluzionario, un precursore del romanzo moderno”. A poco più di cent’anni dalla sua scomparsa, la Società Dante Alighieri di Melbourne celebrerà l’immensità letteraria di Giovanni Verga, scrittore, drammaturgo e senatore italiano, pioniere della corrente letteraria del Verismo.

Sarà Gabriella Gomersall Hubbard, membro storico dell’organizzazione culturale, a illustrare con l’evento immersivo ‘I poveri sono come le ostriche: Giovanni Verga e la realtà dei Vinti’, la storia del grande autore italiano, domenica 28 maggio, presso la sede del Co.As.It. a Carlton.

“Proprio l’ideale dell’ostrica, e noi non abbiamo altro motivo di trovarlo ridicolo che quello di non esser nati ostriche anche noi. Per altro il tenace attaccamento di quella povera gente allo scoglio sul quale la fortuna li ha lasciati cadere mentre seminava principi di qua e duchesse di là, questa rassegnazione coraggiosa ad una vita di stenti, questa religione della famiglia, che si riverbera sul mestiere, sulla casa, e sui sassi che la circondano, mi sembrano cose serissime anch’esse”, scriveva Verga nella novella Fantasticheria, un vero e proprio testo programmatico prima di compiere il grande sforzo letterario con I Malavoglia, pubblicato nel 1881.

E proprio sul primo grande romanzo del ciclo dei ‘Vinti’, si soffermerà Gomersall Hubbard nel suo seminario, arricchito da foto storiche e frammenti di pellicole cinematografiche che hanno preso ispirazione dalle opere dello stesso Verga.

“Dopo aver curato la sua biografia in lingua inglese per la newsletter della Società Dante Alighieri, ho proposto l’evento in lingua italiana. Immergendomi nella sua vita, leggendo di nuovo le sue opere, mi è balzato agli occhi quasi come nuovo, nonostante l’avessi già studiato in passato. Risulta così diverso leggerlo da adulti: si capiscono molte più cose – ha raccontato –. Parlerò di Verga come scrittore e come uomo, passando soprattutto per quella grande crisi nei suoi giorni milanesi quando, a contatto con numerosi intellettuali dell’epoca, ha deciso di cominciare a scrivere dei più umili, dei contadini, dei pescatori”.

Il grande autore, originario di Catania – probabilmente del paesino di Vizzini, anche se restano ancora incerti data e luogo di nascita –, dopo l’entusiasmo giovanile per Garibaldi e gli studi mai completati in Giurisprudenza, trascorre del tempo a Firenze e a Milano dove avvia una vera e propria carriera da scrittore professionista, oltre che una nuova poetica narrativa, ispirata al Naturalismo francese ma con evidenti tratti specifici, che fanno presto parlare di ‘Verismo’. Il prototipo è la novella Nedda, d’argomento rurale e di ambientazione siciliana.

“Se si pensa a I promessi sposi, il grande romanzo dell’Ottocento, incrociamo una morale, una grande religiosità; Manzoni giudica, interviene, fa commenti. Verga, invece, è un rivoluzionario: il suo linguaggio non è più formale, ma è del popolo. ‘La storia deve raccontarsi da sé’, ripete spesso. Non può scrivere in dialetto siciliano, ma inserisce delle espressioni in gergo in una struttura italiana – una rivoluzione nelle tematiche e nella stilistica”.

L’evento della Società Dante Alighieri avrà quindi inizio alle 2.30pm, domenica 28 maggio. Per partecipare, è necessaria la prenotazione su Eventbrite.

“È un autore che mi piace moltissimo e, in particolare, quando leggo I Malavoglia sembra di avere i personaggi davanti a me, diventano veri, tanto realisticamente sono descritti – ha aggiunto Gomersall Hubbard –. Sono personaggi così puri, semplici, reticenti. Un gesto, un movimento del capo, tutto sembra tangibile, anche il solo guardare dalla finestra”.