ADELAIDE - Domenica 28 maggio al Fogolar Furlan si è tenuto un altro evento culturale, all’interno della serie di incontri ‘Discover our Land’.

Domenica il titolo dell’incontro aveva il titolo ‘La Prima Guerra Mondiale, un Viaggio attraverso le Trincee e la Memoria della Guerra’, a cura di Michele de Bona, il responsabile eventi culturali del club.

 “Il concetto fondante del pomeriggio era quello di proporre un viaggio attraverso il primo conflitto mondiale, in cui si parlava della guerra ma non secondo le solite tematiche, bensì nell’ottica dell’abbattimento del mito della guerra e dell’analisi di quello che sono stati gli effetti della Grande Guerra in Friuli Venezia Giulia”, ha spiegato Michele. 

Quindi, dopo un preambolo storico per entrare nel contesto di quanto accaduto in Friuli, si è entrati nel vivo dell’argomento dando una descrizione sulle condizioni della vita dei soldati, sulle strutture utilizzate e soprattutto le motivazioni che hanno spinto le nazioni a entrare in guerra. 

Il tutto accompagnato da contenuti multimediali, “perché abbiamo voluto presentare i luoghi ancora visitabili in Friuli e che un tempo sono stati teatro delle battaglie della Prima Guerra Mondiale”, ha proseguito de Bona. 

Si è quindi parlato del Ridotto Carnico, una serie di fortificazioni in Carnia e della linea difensiva dell’Isonzo, che attualmente si trova sia su territorio italiano che sloveno, come Caporetto.

Il tutto affiancato dai canti alpini eseguiti da quattro soci del club, che hanno riproposto canzoni dell’epoca, ad accompagnare la narrazione. 

Le prime due, Tapum e Monte Canino, un tributo alla guerra del ghiaccio e della neve erano canzoni più classiche, da battaglia, le ultime due, Gorizia Tu Sia Maledetta, una brillante critica alla guerra e Ragazzine Vi Prego Ascoltare, sulle riflessioni di alcune vedove sulla Battaglia del Piave, hanno invece stimolato la riflessione sugli errori fatti e sulla bruttura e le conseguenze della guerra, puntando più sul dolore che arreca. 
“Ne è uscita un’atmosfera davvero interessante”, il commento di Michele de Bona “narrazione e musica si sono sposate alla perfezione”. 

Quasi un’ottantina i partecipanti, con un pubblico equamente suddiviso tra italiani e migranti europei, curiosi di scoprire una pagina di storia così importante a livello mondiale. L’evento si è svolto in inglese. 

Concluso l’evento in molti hanno deciso di fermarsi anche a cena all’Osteria, allietata da cori friulani, nati in maniera del tutto spontanea, a dimostrazione che il pomeriggio culturale è stato molto evocativo. E anche emozionante: “Durante le canzoni sono scese un po’ di lacrime, la sinergia tra spiegazione e musica ha toccato le corde più profonde del cuore dei presenti”, ha concluso  Michele. 
Il prossimo mese si parlerà dei lavori che hanno reso famosi i friulani in South Australia, in particolare nel settore delle costruzioni; verranno raccontate le storie di successo di un grande gruppo di emigrati, i friulani, che nel tempo hanno creato una comunità molto coesa anche agli antipodi della loro terra d’origine. 

Potete seguire il calendario degli eventi del Fogolar Furlan di Adelaide sulle pagine Instagram e Facebook.