ROBBIO (Pavia) - Tre ragazze indossano le nuove maglie della squadra di calcio del Robbio Libertas per invogliare la popolazione del piccolo paese della Lomellina, famosa per la fiorente produzione di riso, ad andare allo stadio dopo la promozione nella categoria dell’Eccellenza regionale. L’iniziativa però non piace a tutti. 

“Chi mostra la nuova maglia? Un trio di gnocche, non i calciatori che la useranno veramente. Provo vergogna per voi. Siete oltre il clichè del bomber e della velina” è il commento di Barbara Sala all’immagine diffusa dal club sui social che tagga anche un centro antiviolenza della zona. Interviene il sindaco Roberto Francese che risponde su Instagram alle critiche per avere a sua volta condiviso il post difendendo la scelta della società dilettantistica e commenta così la vicenda: “La squadra vuole avvicinare i tifosi e ha usato queste ragazze robbiesi che sono di bella presenza e influenti, non nel senso di influencer, ma che hanno tanti follower, e possono quindi raggiungere più persone in una piccola città come la nostra. Non ci vedo nulla di sessista”. E, rispondendo alle obiezioni, il club ribatte che il Robbio Libertas sostiene l’Associazione Libere Sinergie contro le discriminazioni di ogni genere e auspica che l’immagine delle ragazze possa contribuire alla formazione di una squadra femminile.

Polemiche sessiste anche in una delle più frequentate scuole superiori del nord Italia, un liceo scientifico con 44 classi e quasi mille alunni che ha inaugurato l’anno con quasi tutti i bagni senza distinzione fra studenti maschi o femmine: un solo ambiente per tutti. Lo riporta un quotidiano precisando che è una “proposta organizzativa” della dirigente scolastica insediatasi questo mese che suscita polemiche tra Ufficio scolastico e assessorato all’Istruzione. I bagni senza indicazione sono in fase sperimentale a un piano dell’istituto, come previsto dalla dirigente, che nei prossimi mesi avvierà per il collegio docenti “momenti di formazione” su stereotipi e discriminazioni. Obiettivo è “garantire la tutela e il rispetto di tutti” ma in modo aperto a ogni ipotesi: “Se le ragazze - ha precisato - mi dicono che la soluzione non le trova a loro agio o è poco funzionale, sono pronta a fare marcia indietro”.