SAN’A - Israele ha scatenato una tempesta di fuoco sullo Yemen in piena notte, in risposta al lancio di due missili, abbattuti dalla contraerea di Tel Aviv, rivendicato dai ribelli sciiti filoiraniani Houthi.  

Le Difesa dichiara di aver colpito in una serie di “attacchi mirati” contro “obiettivi”, inclusi porti, centrali elettriche, depositi di carburante, navi, fra la capitale Sana'a e la costa occidentale, incluso il porto di Hodeida.  

Almeno 9 i civili morti, secondo un bilancio della milizia yemenita, che promette che gli attacchi continueranno. Il loro portavoce, Yahya Saree, aveva rivendicato il lancio di due missili ipersonici mirati “a due obiettivi specifici e sensibili nell'area occupata di Yaffa”, alle porte di Tel Aviv.  

Il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, ha dichiarato che “dopo Hamas, Hezbollah e il regime degli Assad in Siria, gli Houthi sono rimasti l'ultimo braccio dell’Asse del male dell’Iran”. 

Da Istanbul, dove ha riunito i maggiori stati musulmani del D-8 (Bangladesh, Egitto, Indonesia, Iran, Malesia, Nigeria, Pakistan e Turchia), il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha invitato gli alleati regionali a unirsi per isolare lo Stato ebraico, imponendo sanzioni e incoraggiando le azioni penali, conscio di rivolgersi anche ai suoi rivali diretti, in primis l’Iran, al quale aspira a togliere la bandiera di attore protagonista nel Medio Oriente dopo la caduta del regime di Assad in Siria.