GAZA - L’Unione Europea “deplora l’interruzione del cessate il fuoco a Gaza e le morti di civili, compresi i bambini, a seguito dei raid aerei israeliani”. Lo si legge in un comunicato congiunto dell’Alta rappresentante Ue per la politica estera Kaja Kallas e la commissaria per il Mediterraneo Dubravka Suica. 

“La Ue chiede a Israele di porre fine alle operazioni militari e ribadisce la richiesta ad Hamas di rilasciare immediatamente tutti gli ostaggi. Sollecita Israele a esercitare moderazione e a riprendere l’ingresso ininterrotto degli aiuti umanitari e dell’elettricità a Gaza”, si legge nella dichiarazione. 

“Chiediamo a tutte le parti di rispettare i propri obblighi, in base al diritto internazionale umanitario. La Ue ritiene che la ripresa dei negoziati sia l’unica via d’uscita. Palestinesi e israeliani hanno sofferto immensamente nell’ultimo anno e mezzo. È tempo di rompere il ciclo della violenza. La stabilità è una condizione indispensabile per una rapida ricostruzione”, hanno detto ancora le due componenti dell’esecutivo europeo. 

“Il punto di passaggio di Rafah – hanno continuato ancora – è chiuso fino a nuovo avviso. Nella situazione attuale, la missione Eubam Rafah della Ue non sta schierando personale al punto di passaggio, ma rimane nella regione in attesa di ulteriori sviluppi.” 

Anche il governo russo ha espresso “rammarico per la ripresa delle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza”, chiedendo alle parti di riprendere i negoziati.

“Mosca si rammarica profondamente della ripresa delle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza” – recita la nota del ministero degli Esteri riportata dalle agenzie di stampa – “l’esperienza ha dimostrato che risolvere la questione del rilascio degli ostaggi con l’uso della forza è impossibile. La Russia condanna fermamente qualsiasi azione che porti alla morte di civili e alla distruzione delle infrastrutture sociali”.  

Il ministero ha quindi sollecitato Israele e Hamas a tornare al tavolo dei negoziati per arrivare a “una soluzione reciprocamente accettabile alla questione del rilascio degli ostaggi, che consentirebbe poi una normalizzazione a lungo termine nella Striscia di Gaza e aiuterebbe ad avviare la ricostruzione dell’enclave”.