L’economia sta ora crescendo a un tasso annuo del 2,3%, in calo rispetto al 2,7% registrato alla fine del 2022, segnalando un marcato rallentamento dell’attività economica.

Gli economisti si aspettavano un tasso di crescita più elevato.

“Questo è il sesto aumento consecutivo del PIL trimestrale, ma anche la crescita più lenta dai giorni dei lockdown nel terzo trimestre del 2021", ha affermato Katherine Keenan, responsabile delle statistiche nazionali presso l’ABS.

Il tasso di risparmio delle famiglie è sceso al 3,7% nel primo trimestre dell’anno provenendo da un 4,4% del precedente trimestre, è il livello più basso dal giugno 2008, ai tempi della crisi finanziaria globale.

Il calo del tasso di risparmio è stato determinato dall’aumento degli interessi sui mutui e da quello dei prezzi di beni e servizi.

“Il tasso di risparmio delle famiglie è sceso al livello più basso da quasi 15 anni a questa parte", ha detto Keenan.

Rispetto al riferimento del tasso di crescita nominale, il livello di attività economica pro capite è peggiorato tra gennaio e marzo.

La crescita della popolazione ha superato la crescita economica, quindi il PIL pro capite (che misura la quantità di attività economica pro capite) è diminuito dello 0,2% nel trimestre conclusosi a marzo.

Le avvisaglie di un indebolimento del PIL erano arrivate gia negli ultimi due trimestri del 2022 quando il PIL pro capite era cresciuto di un modesto 0,1%.

Alla fine di marzo gli investimenti immobiliari hanno osservato una flessione del 2%, trainata da un calo dei costi dei passaggi di proprietà (-5%) che rispecchia il rallentamento delle attività del mercato immobiliare, diretta conseguenza dei rapidi aumenti dei tassi da parte della Reserve Bank.

Gli investimenti nelle abitazioni sono diminuiti dell’1,2% a causa del calo della domanda di lavori di ristrutturazione.

Anche l’attività di abitazioni (nuove e non) è diminuita nonostante una lunga lista di lavori prenotati, dal momento che la persistente carenza di manodopera ha causato ritardi nei tempi di avvio e di completamento dei progetti.

Di contro, gli investimenti delle imprese hanno osservato un’impennata del 3,4% nel primo trimestre del 2023, in particolare nelle acquisizioni di macchinari e attrezzature da parte delle industrie manifatturiere, dei trasporti e delle compagnie minerarie.

Il ministro del tesoro Jim Chalmers ha affermato che il rallentamento dell’attività economica australiana riflette l’impatto dei tassi di interesse più elevati e la congiuntura negativa dell’economia globale.

“L’aumento dei tassi di interesse fa chiaramente male”, ha commentato oggi Chalmers.

“Lo vediamo nei numeri perché le famiglie stanno riducendo le spese, risparmiano di meno e pagano di più in interessi. I consumi delle famiglie continuano a diminuire per il terzo trimestre consecutivo, in questo primo trimestre sono cresciuti solo dello 0,2% e questo perché le famiglie hanno ridotto le spese superflue per lasciare spazio all’essenziale nei loro bilanci”.

Chalmers ha affermato che è degno di nota il fatto che i salari siano aumentati, anche se continuano a non stare al passo con l’inflazione.

“Uno degli aspetti positivi di questi numeri è che i redditi delle famiglie sono cresciuti in modo solido nel primo trimestre. Se si guarda alle cifre dei salari e degli stipendi, queste sono aumentate del 2,4% nel primo trimestre e del 10,8% in termini di armonizzazione annuale. È successo perché più australiani hanno un lavoro”.