RAVENNA - Due container di esplosivi diretti al porto israeliano di Haifa sono stati bloccati nel porto di Ravenna grazie alla segnalazione di alcuni lavoratori portuali. 

A darne notizia è il sindaco della città romagnola, Alessandro Barattoni, che insieme alla presidente della Provincia di Ravenna, Valentina Palli, e al presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, ha inviato una lettera ai vertici di Sapir, la società che gestisce il principale terminal operator della Darsena San Vitale, chiedendo di impedire il transito di armi destinate a paesi in conflitto. 

“Ieri sera, grazie al coraggio di alcuni lavoratori portuali, siamo stati informati del previsto arrivo di due container classificati come esplosivi”, spiega Barattoni. 

Verificata la notizia, i tre amministratori, in qualità di azionisti della Società, hanno chiesto “di valutare tutte le possibili azioni giuridiche per evitare che armi destinate a paesi in conflitto o a scenari di violazioni dei diritti internazionali possano transitare dai terminal in concessione”. 

Nella lettera è stato chiesto anche di inserire nel codice etico di Sapir un articolo sul rispetto dei diritti umani e della pace.  

“C’è sempre una parte dalla quale stare, e l’Emilia-Romagna e Ravenna hanno ben chiaro quale sia: quella delle vittime innocenti e degli ostaggi, non quella dei governi criminali e delle organizzazioni terroristiche. Ogni azione, compresa l’inazione, è un’azione politica”, dichiarano congiuntamente Barattoni, Palli e de Pascale. 

A seguito della lettera, il presidente di Sapir ha comunicato la non disponibilità del terminal a far transitare i container.  

“È una buona notizia ma rende evidente che non possono essere singoli gesti a fermare quanto accade quotidianamente nei nostri porti”, osserva Barattoni, che ribadisce come siano “sempre più necessarie e urgenti prese di posizione chiare e nette da parte del Governo italiano. Non si può continuare a far finta di non vedere e non sapere che contribuire al massacro di Gaza è disumano”.