RAVENNA - Esasperati per le continue visite dei ladri, 10 famiglie ravennati residenti in un quadrilatero di strade poco lontane dal centro storico avevano deciso di “fortificare” le recinzioni interne delle loro abitazioni, quelle che dividono i giardini su cui si affacciano le case, cingendole con il filo spinato. Peccato però che l’idea non sia piaciuta a uno dei loro vicini che nel giro di qualche giorno ha segnalato la novità agli uffici di competenza del Comune romagnolo. 
Ai sensi del regolamento urbanistico edilizio, il filo spinato non può essere utilizzato sulle recinzioni. Quindi multa, di 50 euro, e un invito a rimuovere quanto prima il filo spinato. “Chiederò un incontro alle famiglie del Borgo San Biagio che subiscono continuamente furti in casa e che sono dovuti ricorrere al filo spinato, salvo poi essere sanzionati. Nessuno può andare contro la legge, ma confrontandoci possono emergere soluzioni ai problemi di sicurezza personale”. Così il vice sindaco con delega alla polizia municipale, Eugenio Fusignani, ha commentato la situazione dei “blindati in casa” per difendersi dai ladri nel Borgo San Biagio. Queste stesse famiglie hanno speso in media dai 9 ai 15.000 euro per sistemi di protezione: telecamere, fari, allarmi interni. 
In sintesi la polizia municipale ha spiegato che il filo spinato, al pari dei cavi elettrici, non può essere utilizzato sulle recinzioni. Le famiglie hanno interpretato la norma come divieto posto solo per le recinzioni che si affacciano sulla strada e citato l’ultimo capoverso dell’articolo 4, dove si legge che “le recinzioni interne a delimitazione di confini laterali non sono soggette ad alcuna limitazione a eccezione della parte più prossima alla sede stradale”. “Ma qui siamo proprio in una sorta di corte interna hanno replicato due residenti, Sandro Vasina e Emilio Addante - che nulla ha a che fare con la strada di passaggio”. 
“Quello che è diventato legge come decreto Minniti - ha aggiunto Fusignani - prevede incentivi per coloro che installano telecamere per proteggersi dai malviventi, se questi strumenti sono collegati con una centrale operativa, svolgendo così anche una funzione pubblica. Quello che deve essere chiaro, al di là di questi verbali, è che l’amministrazione comunale ha al primo posto il tema della sicurezza. Per questo un incontro può servire per stabilire un cammino comune”. 
Nei prossimi giorni uscirà il bando per l’acquisto di 120 telecamere per video sorveglianza che saranno installate in centro storico, mentre il prossimo anno toccherà al forese e ai lidi.