ROMA - “Le nostre storie sono intrecciate”, ha dichiarato Re Carlo III, aprendo il suo intervento davanti alle Camere riunite a Montecitorio e ringraziando, in italiano, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per l’invito nel Bel Paese.  

Il Capo di Stato inglese ha poi scherzato al riguardo: “Spero di non rovinare la lingua di Dante così tanto da non essere più invitato in Italia”. 

Il monarca ha ricordato che è la prima volta che un sovrano britannico si rivolge all’intero Parlamento italiano, “questa fondamentale istituzione democratica”, e ha spiegato di essere presente con uno scopo preciso: “Ribadire la profonda amicizia tra il Regno Unito e l’Italia e impegnarmi a fare tutto ciò che è in mio potere per rafforzare ancora di più quest’amicizia nel tempo che mi sarà concesso in qualità di re”.  

Carlo III ha ricordato che i rapporti tra i due popoli è avvenuto oltre duemila anni fa, quando i romani invasero parte dell’isola inglese, e come furono loro a dare ai britannici l’idea di mettere sulle monete la testa di un re, “quindi devo loro una particolare gratitudine”, ha aggiunto. 

Il Capo di Stato inglese ha quindi ricordato alcune delle sue visite precedenti in Italia, come quella a Venezia con la Regina Elisabetta nel 2009, “quando vedemmo il teatro lirico La Fenice splendidamente restaurato”, o la visita ad Amatrice nel 2017 all’indomani del terremoto. 

Nel suo intervento, il sovrano britannico ha anche voluto rendere omaggio al coraggio e alla sofferenza del popolo italiano durante la Seconda guerra mondiale, ricordando le “terribili sofferenze della popolazione civile”.  

In particolare, ha citato anche “l’eroismo della resistenza, nell’esempio di Paola Del Din”, partigiana ormai ultracentenaria che, addestrata dai servizi segreti inglesi, venne paracadutata nei pressi di Udine per consegnare documenti riservati e coordinare i contatti tra i partigiani e gli Alleati.  

“Le nostre giovani generazioni vedono ogni giorno, dai notiziari sui loro tablet e telefonini, che la pace non può mai, mai essere data per scontata”, ha dichiarato ancora, aggiungendo che “Gran Bretagna e Italia sono unite nella difesa dei valori democratici che condividiamo”. 

Il monarca ha quindi ribadito il sostegno di entrambi i Paesi all’Ucraina nell’ambito del conflitto in corso, e la cooperazione con l’Alleanza Atlantica: “Siamo infinitamente grati del ruolo che l’Italia svolge ospitando basi chiave della Nato e guidando numerose operazioni all’estero”. 

Il sovrano britannico è il terzo monarca a parlare dal podio del presidente della Camera, dopo Re Juan Carlos e Re Felipe VI di Spagna. 

“L’Italia è un Paese molto caro al mio cuore e a quello della regina, come per quello di tanti britannici. Ho compiuto molte visite nel Bel Paese, è stata una delle gioie della mia vita”, ha concluso.