BUENOS AIRES – L’Italia affronterà a giugno una serie di referendum abrogativi che potrebbero modificare radicalmente le sue leggi sul lavoro e sulla cittadinanza. La Confederazione generale italiana del lavoro (Cgil), uno dei sindacati più importanti del Paese, ha scelto l’Argentina – dove risiede la comunità italiana più numerosa fuori dall’Europa – come tappa di un tour internazionale per promuovere il “Sì” ai quesiti referendari.
Filippo Ciavaglia, responsabile dell’ufficio per gli italiani all'estero della Cgil, è stato a Buenos Aires tra il 18 e il 21 aprile, per incontrare sindacati locali, autorità argentine e la comunità italiana presente nel Paese.
Venerdì, Ciavaglia si è riunito con il Comites di Buenos Aires, dove ha spiegato gli obiettivi dei referendum e ha sottolineato l’importanza della partecipazione degli italiani all’estero. Il pubblico, che ha ascoltato con attenzione il dirigente sindacale, ha espresso preoccupazione per le restrizioni all’ottenimento della cittadinanza italiana, stabilite dal governo italiano nelle ultime settimane.
“Nel nuovo decreto non mi riconosco come cittadino, non vedo mia nonna italiana che è arrivata nel Paese e ha fondato un’associazione per riunire gli italiani – ha detto uno dei presenti –. In quella norma mi vedo come un costo. Lì si nega il lavoro che faccio per trasmettere la cultura di un Paese che amo”.
Ciavaglia ha condiviso questa preoccupazione e ha osservato che nei suoi viaggi ha spesso notato che “c'è molta più Italia fuori dal Paese che dentro” e si è detto in disaccordo con il fatto che alcuni deputati stiano cercando di emendare la legge invece di tentare di abrogarla completamente.

Da sinistra, il presidente del Comites, Darío Signorini, e Filippo Ciavaglia.
Lunedì, il sindacalista italiano ha avuto un incontro con la Confederación general del trabajo (Cgt), nella sede della Uocra (il sindacato dei lavoratori edilizi), dove erano presenti figure di rilievo come Marta Pujadas, Marita González e l’ex ministro del Lavoro Carlos Tomada. Durante l’incontro, gli associati hanno ascoltato con interesse le ragioni dei referendum, accolte con grande favore, e ringraziato la Cgil per il sostegno alle rivendicazioni del sindacalismo argentino nei forum internazionali.

Ciavaglia con Marta Pujadas durante l’incontro con la Cgt.
In seguito, si è incontrato con il senatore Mariano Recalde, presidente della commissione Lavoro del Senato, che ha espresso il proprio sostegno ai referendum e ha sottolineato l’importanza di queste iniziative come esempi globali per rafforzare i diritti dei lavoratori.
I due hanno discusso delle somiglianze tra la congiuntura attuale in Italia e in Argentina – “in primo luogo, nell’ideologia dei loro leader politici, di estrema destra”, ha affermato Ciavaglia – e hanno parlato delle caratteristiche e delle sfide condivise dai movimenti sindacali dei due Paesi.
La visita di Ciavaglia si è conclusa con un incontro alla commissione Lavoro della Camera dei Deputati, al quale hanno partecipato deputati che vengono dal mondo del sindacato, come Vanesa Siley, Sergio Palazzo, Mario “Paco” Manrique e Carlos Castagneto, ex capo dell’Afip.

Ciavaglia alla commissione Lavoro della Camera dei Deputati.
Ciavaglia ha sottolineato l’importanza di questi referendum come esercizio democratico che consente ai cittadini di cambiare direttamente le leggi, “senza intermediari”. Castagneto, da parte sua, ha concordato nell’evidenziare – con stupore – i passi indietro in materia di lavoro come un problema condiviso tra Paesi.
Come e quando si vota
La comunità italiana in Argentina, che supera il milione di persone, potrà partecipare ai referendum votando per corrispondenza. A tal fine, gli elettori riceveranno il materiale elettorale presso le proprie abitazioni e potranno esprimere il proprio voto tra la metà di maggio e il 3 giugno. È fondamentale aggiornare i propri dati presso l’Ufficio Consolare di competenza o tramite il portale online dei servizi consolari Fast It per garantirsi la partecipazione.
Perché i referendum siano validi, devono raggiungere un quorum di partecipazione del 50% + 1 degli aventi diritto al voto. Per questo motivo, la partecipazione attiva degli italiani all’estero – soprattutto in Paesi come l’Argentina, dove la comunità è molto numerosa – può essere decisiva.
“Ogni voto conta, e ancora di più in questa occasione in cui sono in gioco i diritti sul lavoro e la cittadinanza”, ha dichiarato Ciavaglia a questo giornale.
Il dirigente sindacale ha sottolineato la rilevanza di questi referendum come un’opportunità per i cittadini italiani, sia nel paese che all’estero, di influire direttamente sulle leggi che regolano i loro diritti sul lavoro e sulla cittadinanza dei nati in Italia. “Questo esercizio democratico, conquistato grazie all’impegno e alle azioni dei nostri nonni, attribuisce a ciascuno di noi la possibilità di esprimersi direttamente, prendere una decisione che diventerà legge senza delegare questa facoltà a un rappresentante”, ha affermato.
I referendum affronteranno temi come il ripristino del diritto al reintegro in caso di licenziamento senza giusta causa, l’eliminazione del tetto massimo di indennizzo per i lavoratori licenziati nelle piccole imprese, l’obbligo di giustificare i contratti a tempo determinato, la responsabilità solidale delle imprese in caso di infortuni sul lavoro e la riduzione del tempo di residenza legale in Italia necessario per richiedere la cittadinanza italiana (passerebbe da 10 a 5 anni).
Questi referendum rappresentano un’opportunità affinché gli italiani, sia dentro che fuori dal paese, decidano direttamente sulle leggi che incidono sulla loro vita quotidiana. Come ha sottolineato Ciavaglia, “non si tratta solo di votare, ma di partecipare a un processo che potrebbe restituire diritti fondamentali e costruire un’Italia più giusta”.
La visita di Ciavaglia in Argentina fa parte di un tour più ampio che ha incluso paesi come Brasile, Cile e Uruguay e che ora prosegue negli Stati Uniti, con l’obiettivo di mobilitare la diaspora italiana a sostegno di questi cambiamenti legislativi. La sua presenza nella regione sottolinea l’importanza della partecipazione attiva degli italiani all’estero nella costruzione del futuro della penisola.