REGGIO EMILIA - Tra fine marzo e inizio aprile avrebbero messo a segno tre rapine violente e un’aggressione culminata nello sfregio permanente di un giovane egiziano.
Al termine di indagini approfondite, coordinate dalla Procura di Reggio Emilia e da quella per i Minorenni di Bologna, la squadra mobile reggiana ha eseguito cinque misure cautelari a carico di un gruppo di giovani tunisini.
Tre maggiorenni, già noti alle forze dell’ordine, sono stati raggiunti da ordinanze di custodia in carcere, mentre due minori sono stati collocati in comunità.
Un terzo minorenne è al momento irreperibile, mentre un quarto era stato arrestato in precedenza per altri reati legati alla stessa indagine.
Le prime aggressioni sono avvenute il 30 marzo, a distanza di poche ore, in via Secchi e in corso Garibaldi: in entrambe le occasioni, alcuni giovani nordafricani sono stati accerchiati e picchiati dal gruppo, perdendo portafogli, scarpe, smartphone e monopattini. In uno dei due episodi, alla vittima è stato rotto il setto nasale.
Le violenze sono proseguite il 2 aprile al Parco del Popolo, dove un 48enne italiano è stato aggredito e derubato, riportando la frattura dello zigomo. Nello stesso giorno, nel parcheggio dell’ex Caserma Zucchi, un giovane egiziano è rimasto sfregiato al viso dopo aver tentato di difendere una studentessa.
Grazie all’analisi dei filmati, alle testimonianze e al monitoraggio dei social network, gli investigatori sono riusciti a ricostruire nel dettaglio i ruoli dei membri della banda e a individuare i responsabili dei fatti.