LONDRA – Via libera in 'seconda lettura' alla Camera dei Comuni britannica alla proposta di legge che mira a consentire l'eutanasia ai "malati terminali".
La norma, presentata dalla deputata laburista Kim Leaderbeater sotto la denominazione di Terminally Ill Adults End of Life Bill, prevede la possibilità della "morte assistita" per chiunque abbia da 18 anni in su e una diagnosi d'aspettativa di vita di non oltre 6 mesi, con il consenso dei medici curanti.
Ha ottenuto 330 sì e 275 no, con divisioni in tutti i maggiori partiti. L'iter verso l'approvazione finale richiederà diversi mesi, ma l'indicazione è che una maggioranza trasversale c'è.
La cosiddetta 'seconda lettura' rappresenta nel sistema britannico il primo voto nell'aula all'interno dell'iter parlamentare. Il provvedimento vale per l'Inghilterra e il Galles e non per il resto del Regno Unito, quindi Scozia e Irlanda del Nord, che in base al principio della devolution hanno propria competenza legislativa su questa materia. Si è arrivati al voto della Camera dei Comuni dopo un intenso dibattito durato cinque ore, in cui i singoli deputati hanno espresso la loro posizione sulla proposta di legge dettata dalla coscienza.
Il governo laburista di Keir Starmer aveva da tempo affermato di voler lasciare libertà di voto ai parlamentari della maggioranza ed è emerso dai dati di Westminster che lo stesso premier ha votato in favore del provvedimento, mentre l'esecutivo si è diviso tra favorevoli e contrari.
Fra i banchi delle opposizioni si è espresso in favore l'ex primo ministro conservatore Rishi Sunak e alcuni suoi ex ministri, fra i contrari invece l'attuale leader Tory, Kemi Badenoch, e il leader dei libdem, Ed Davey, oltre all'ex tribuno della Brexit Nigel Farage, alla guida di Reform UK. "Sono incredibilmente orgogliosa: penso che oggi abbiamo visto il Parlamento nella sua forma migliore", ha dichiarato la promotrice del progetto di legge, la deputata del Labour Kim Leadbeater, sorella della defunta parlamentare Jo Cox, uccisa nel 2016 da un estremista di destra anti-immigrazione nel nord dell'Inghilterra.
La discussione, durata 5 ore in un'aula affollata, è stata in effetti sofferta e accorata. Con interventi di segno opposto dai banchi di ciascun gruppo, richiami a dilemmi etici e a scelte di fede, racconti privati di drammi di familiari o elettori a sostegno delle ragioni del sì o del no. Fra i contestatori, tanto Edward Leigh, veterano Tory, quanto la laburista di sinistra Diane Abbott, Mother of the House in veste di deputata donna di più lungo corso, hanno denunciato il rischio che il testo - così come concepito - possa non assicurare "salvaguardie" sufficienti contro il timore di "coercizione" o condizionamento di malati gravi da parte del sistema sanitario.
Da più parti è stato comunque sottolineato che a fronte dei tanti deputati contrari è necessario che prosegua il confronto sul testo anche alla luce degli emendamenti che potranno essere presentati. Mentre fuori dal Parlamento di Westminster molti attivisti in favore della legge sull'eutanasia hanno esultato e si sono abbracciati alla notizia del via libera al provvedimento.