PRAGA - L’ex generale Petr Pavel ha vinto il ballottaggio delle presidenziali nella Repubblica ceca contro Andrj Babis. Pavel ha ottenuto il 56.45% contro il 43.54 del suo avversario, stando all’80% delle schede scrutinate.

Pavel ha battuto l’ex premier e miliardario Andrej Babis con un risultato netto nel ballottaggio, un esito che gli ha dato lo spunto per ironizzare: “Devo dire che tenendo conto che Andrej Babis insisteva che non avevo esperienza politica, il risultato non è poi così male”.

Pavel prenderà il posto di Milos Zeman, quando terminerà il mandato a marzo, un politico che in passato ha avuto stretti rapporti con Mosca, prima di cambiare completamente idea in seguito all’invasione russa in Ucraina. In campagna elettorale si sono registrati momenti surreali, come quando Pavel ha dovuto smentire la notizia della sua stessa morte che era circolata online.

“Ha vinto il candidato della società civile e i valori democratici che rappresenta”, ha detto il premier ceco Petr Fiala commentando i risultati. Secondo il premier si tratta della terza sconfitta di Andrej Babis e del suo movimento populista, dopo le elezioni parlamentari 2021 e quelle regionali.

La sua sconfitta è dovuta alla “più disgustosa delle sue campagne, nella quale ha unito al populismo l’estremismo”. “Sono contento che abbia vinto il candidato che si pone come obiettivo quello di unire le opinioni e calmare i conflitti”, ha aggiunto Fiala.

Dal canto suo, il neopresidente, dopo aver ringraziato gli elettori (nel Paese di 10,5 milioni di abitanti la partecipazione è stata del 70,3%), ha sollecitato il cambiamento: “La nostra comunità - ha detto - è in qualche modo ferita dalla campagna presidenziale, dalle molteplici crisi che abbiamo affrontato e stiamo affrontando, ma anche dallo stile politico che ha recentemente prevalso. Questo deve cambiare e voi mi avete aiutato a fare il primo passo verso questo cambiamento”.

Sebbene il ruolo del capo di Stato nella Repubblica Ceca sia in gran parte onorifico, egli nomina il governo, sceglie il governatore della banca centrale e i giudici costituzionali e ha il comando supremo delle forze armate.