Nella casa di riposo Scalabrini The Village di Drummoyne non si rinuncia mai a celebrare  la Festa della Repubblica Italiana. Già nella prima mattinata del 2 giugno si sentiva la radio all’interno della famosa piazza emettere le marce militari delle Forze Armate italiane che trasmettavano brividi di orgoglio e patriottismo tricolore permettendoci di ricordare i nostri eroi che combatterono per la liberazione del nostro Paese dal barbaro invasore nazista e dalla dittatura fascista per poi permettere a tutti gli italiani, uomini e donne di ogni condizione e senza alcun limite di sorta, di decidere le sorti del loro Paese.

Prima dello svolgimento della Festa della Repubblica è stato emozionante ascoltare i racconti dei nostri anziani connazionali ospiti dello Scalabrini di Drummoyne proprio di quel periodo, quel meraviglioso anno 1946 quando sui manifesti elettorali si comunicava la data del referendum e la possibilità di scelta tra la monarchia e la Repubblica. C’è chi raccontava quando un tempo potevano votare solo gli uomini prima del 1946; una signora invece raccontava di come i loro nonni gli dicessero che un tempo potevano votare gli uomini che avevano un certo reddito e che appartenevano a una certa classe sociale.

Era molto triste vedere le donne escluse dalla vita politica e sociale del Paese per troppo tempo. Alcune di loro quando vedevano le loro madri andare a votare lo consideravano un qualcosa di straordinario, un segno di speranza e soprattutto la conferma che qualcosa stava cambiando e che il fascismo era stato del tutto rimosso e che c’era bisogno soprattutto di diritti e non solo di doveri, in primis il diritto di voto.

Ci sono state anche molte persone commosse quando è stato letto durante lo svolgimento dell’evento il discorso sulla Festa della Repubblica, perché il 2 giugno del 1946, milioni di italiane e italiani furono chiamati a votare per decidere quale forma di Stato dare al nostro Paese dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Per la prima volta nella storia, anche le donne poterono votare. E fu proprio grazie a quel voto che nacque la Repubblica Italiana, mettendo fine alla monarchia. Quella scelta arrivò dopo anni molto difficili: l’Italia aveva vissuto vent’anni di dittatura fascista e aveva conosciuto l’orrore della guerra al fianco del nazismo. Ma grazie al coraggio di tanti uomini e donne, il popolo italiano è riuscito a sconfiggere il fascismo e il nazismo, a liberarsi dalla dittatura, e a iniziare una nuova storia fatta di libertà e democrazia. Da quel momento in poi, l’Italia ha cominciato un nuovo cammino, basato sui valori della libertà, della giustizia, della solidarietà e della pace. La nostra Costituzione, entrata in vigore pochi anni dopo, è il cuore di questa Repubblica: un insieme di principi e regole che garantiscono i diritti e i doveri di tutti noi. Oggi ricordiamo il coraggio di chi ha lottato per un’Italia libera e unita. Ricordiamo anche che essere cittadini significa partecipare, rispettare gli altri, aiutare chi è in difficoltà, e lavorare insieme per un futuro migliore. La Festa della Repubblica non è solo una data storica, ma un’occasione per sentirci uniti, orgogliosi e responsabili del nostro Paese.

Oltre agli anziani erano commossi anche alcuni dei loro figli e nipoti presenti, contenti dello svolgimento della Festa della Repubblica ma soprattutto di venire a sapere come i predecessori dei loro genitori lottarono con tutte le loro forze per rendere l’Italia un Paese democratico dove il rispetto della persona nella sua interezza è il centro della vita democratica soprattutto perché ognuno è titolare di diritti e di doveri. Molti dei figli degli anziani si sono ricordati dei loro nonni che combatterono nella Seconda guerra mondiale, furono fatti prigioneri ma riuscirono a combattere contro la dittatura fascista e nazista e a consegnarci un Paese democratico e migliore. 
La Festa della Repubblica si è svolta con un concerto musicale di Sam Pellegrino e soprattutto gli anziani hanno degustato delle buonissime castagne caldarroste preparate dallo staff di Scalabrini e sentire il profumo della legna con l’aria della brezza invernale era un qualcosa di veramente magico e indescrivibile. Molti di questi anziani ospiti della struttura quando emigrarono in Australia contribuirono mandando soldi all’Italia e ponendo le basi per la sua rinascita e il boom economico.