TRIESTE - Un team di scienziati statunitensi avvierà un esperimento per far luce sull’ipotesi secondo cui il corpo di Liliana Resinovich potrebbe essere stato congelato. Lo studio coinvolgerà quattro cadaveri, secondo quanto riporta Il Piccolo.
L’iniziativa parte dalla la scienziata forense Noemi Procopio, una dei consulenti di Sebastiano Visintin, marito di Liliana e unico indagato per la morte della donna che continua a sostenere la sua innocenza.
Liliana Resinovich, 63 anni, scomparve da Trieste il 14 dicembre 2021 e il suo corpo fu ritrovato tre settimane dopo, il 5 gennaio 2022, in un boschetto vicino all’ex ospedale psichiatrico della città, chiuso in sacchi di plastica.
Durante i test, gli scienziati del Michigan e del Colorado incaricati riprodurranno le condizioni in cui il 5 gennaio 2022 fu trovato il cadavere di Liliana nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico.
I corpi, riferisce il quotidiano, verranno vestiti con giubbotto, jeans e scarponcini, verranno infilati dei sacchetti sul capo e su arti inferiori e busto, così come è stato rinvenuto il corpo della vittima.
In una località che per ora non viene svelata, due dei corpi verranno congelati, altri due invece sistemati in condizioni climatiche simili a quelle riscontrabili in quei giorni nell’ex Opp. Saranno lasciati in quello stato per quasi tre settimane, lo stesso lasso di tempo intercorso tra la scomparsa di Liliana, avvenuta il 14 dicembre 2021, e il giorno del ritrovamento del cadavere.
A quel punto verranno analizzati. La ricerca mira a offrire indicazioni più precise sulla data della morte. “Vogliamo osservare morfologicamente questi cadaveri giorno per giorno – spiega Procopio – e alla fine verranno prelevati dei tamponi in bocca. I microbi verranno confrontati con quelli riscontrati su Liliana, per vedere quale situazione sia quella più affine”.
Lo stato di conservazione del cadavere di Resinovich aveva fatto ipotizzare ad alcuni consulenti delle parti la possibilità che il corpo, in quelle tre settimane di buio, potesse essere stato congelato.