CANBERRA - Se approvata, la legge stabilirà i 16 anni come età minima per accedere ai social media, con alcune eccezioni per servizi di messaggistica, giochi online e piattaforme dedicate alla salute e all’istruzione.

Le aziende saranno inoltre obbligate a garantire rigorose misure di privacy, incluso l’obbligo di eliminare informazioni e dati personali raccolti.

Nonostante alcuni esperti abbiano sollevato dubbi sull’efficacia della legge, il provvedimento gode di un ampio sostegno bipartisan. L’opposizione, tuttavia, propone ulteriori misure, tra cui il controllo degli algoritmi che creano dipendenza e l’obbligo per le piattaforme di segnalare contenuti inappropriati o illegali.

“La riforma mira a proteggere i giovani e a rassicurare i genitori sul fatto che ci stiamo occupando della loro sicurezza”, ha dichiarato il ministro delle Comunicazioni Michelle Rowland.

Secondo Rowland, il fulcro della legge è responsabilizzare le piattaforme social, piuttosto che genitori o bambini, affinché mantengano attive misure di protezione. “Il nostro obiettivo è creare un ambiente online più sicuro e salutare per i giovani australiani”.

La legislazione affronta le crescenti preoccupazioni riguardo all’impatto dei social media sulla salute mentale dei giovani. Le piattaforme saranno chiamate a rispondere direttamente della sicurezza dei loro utenti, essendo previste pesanti sanzioni in caso di violazioni ripetute.

L’approvazione di queste leggi segnerebbe un passo importante verso la regolamentazione delle attività dei social media in Australia, stabilendo un precedente per altre nazioni interessate a mitigare i rischi associati all’uso delle piattaforme digitali tra i giovani.