MELBOURNE All’interno del luogo di culto decine di fedeli stavano festeggiando illegalmente la festività del Rosh Hashanah, il Nuovo anno ebraico.

Le forze dell’ordine sono state avvertite della riunione illegale verso le sei di mattina di martedì e sono intervenute poco dopo, ma per parecchie ore non sono state in grado di contattare il gruppo di fedeli, che nel frattempo si erano barricate dentro la sinagoga.

Gli agenti di Polizia hanno potuto entrare nell’edificio solo verso le 7,45 di sera. Proprio in quel momento, però, un altro gruppo di persone appartenenti alla stessa comunità è intervenuto e – stando al resoconto ufficiale – “ha cominciato a distrarre la Polizia dal suo ruolo”.

Molti di coloro che si trovavano all’interno della sinagoga, quindi, ne hanno approfittato per uscire dell’edificio sfuggendo all’attenzione degli agenti, alcuni di loro persino arrampicandosi sui tetti. Le persone intervenute sono diventate aggressive, urlando insulti ai giornalisti e strattonando un cameraman.

“Si è trattato di un comportamento riprovevole. Noi della Polizia abbiamo cercato di agire in buona fede per trattare con le persone all’interno della sinagoga, e sono veramente deluso che queste persone abbiano scelto di comportarsi in questo modo, ostacolando deliberatamente le nostre indagini”, ha detto l’assistant commissioner Russell Barrett.

Il presidente della Commissione ebraica anti-diffamazione Dvir Abramovich ha avvertito del pericolo che quanto avvenuto possa far aumentare gli episodi di antisemitismo nello Stato: “La comunità ebraica, che in grandissima parte rispetta scrupolosamente le leggi, non dovrebbe venire denigrata, diventare un capro espiatorio e diventare oggetto d’odio per via dell’azione di pochissimi”.

Anche la Comunità ebraica del Victoria ha espresso “forte disapprovazione e condanna” per le azioni di un ristretto numero di persone.

Il premier Daniel Andrews ha ringraziato la Comunità per questa presa di posizione: “Non credo nemmeno per un momento che queste persone non fossero al corrente delle restrizioni perché poco esperte di tecnologia. La pandemia è in corso ormai da 20 mesi, e nessuno si può professare ignorante”.