PESARO - “Sono molto soddisfatto, ho risposto a ogni domanda e ho raccontato ciò che so rispetto ai fatti contestati e alla mia attività da sindaco”. Così, dopo oltre cinque ore di interrogatorio davanti alla Pm pesarese Maria Letizia Fucci, l’ex sindaco del capoluogo marchigiano Matteo Ricci, europarlamentare e candidato presidente di Regione. “Ho ribadito la mia assoluta estraneità ai fatti - ha aggiunto - e anzi ho apportato un contributo ulteriore per l’accertamento della verità”. “Ringrazio quindi i magistrati per il loro lavoro e sono molto sereno e determinato. Adesso torno a quello che ho sempre fatto: fare campagna elettorale tra la gente e per la gente. Grazie, davvero”. 

L’ex primo cittadino è stato interrogato nell’ambito dell’indagine per corruzione sugli affidamenti del Comune a due associazioni no profit, Opera Maestra e Stella Polare, tra il 2019 e il 2024. Nell’ambito dell’inchiesta, in corso da circa un anno, sono 24 le persone, tra cui anche funzionari comunali, raggiunti da un avviso di garanzia, tra cui Stefano Esposto, presidente delle due no profit, e Massimiliano Santini, ex collaboratore di Ricci per la comunicazione e gli eventi, chiamati in causa per un presunto accordo finalizzato a favorire gli affidamenti diretti finiti nel mirino. Questi ultimi due, che hanno scelto di non rispondere finora alle domande della Procura, secondo l’accusa, avrebbero ottenuto vantaggi economici mentre Ricci ne avrebbe ottenuto un ritorno in termini di immagine e consenso. L’ex sindaco si è detto estraneo alle accuse e anzi, nel caso ci fosse stato un tradimento della sua fiducia da parte di collaboratori, anche parte lesa nel procedimento.  

L’indagine ha scosso la campagna elettorale in corso con il leader del M5s, Giuseppe Conte, che ha comunque sciolto il nodo marchigiano: non ci sarà opposizione alla candidatura di Ricci. “Non ci sono ragioni allo stato per quello che oggi sappiamo per chiedere un passo indietro a Ricci. Abbiamo letto e riletto l’avviso di garanzia e possiamo riassumere che non ci sono elementi a carico della sua colpevolezza che comprovino allo stato la consapevolezza di partecipare all’ipotesi accusatoria. Chiedere un passo indietro a Ricci in queste condizioni sarebbe un brutto precedente”. 

La musica cambia per quanto riguarda la candidatura di Eugenio Giani, anche lui del Pd, per il secondo mandato da governatore della Toscana. In questo caso Conte dice di lasciare la scelta ai territori. E poi c’è la Puglia dove anche il Pd attende il sì definitivo dell’ex sindaco di Bari, ora eurodeputato, Antonio Decaro, contrario alla candidatura al Consiglio regionale di Nichi Vendola e del presidente uscente Emiliano. Mentre anche in Campania la candidatura dell’ex presidente della Camera, Roberto Fico, non è ancora stata ufficializzata, la distanza tra Conte e il Pd si concentra sulla Lombardia, dove però non si vota. La questione riguarda l’indagine sull’Urbanistica che ha pesantemente coinvolto la Giunta comunale e il sindaco Giuseppe Sala.