MELBOURNE - Le malattie che possono riguardare questo tipo di piante sono solitamente di tre origini: fungina, batterica oppure può trattarsi di cancri o disseccamenti dei rami. 

Una delle manifestazioni più comuni per quanto riguarda le malattie di origine fungina riguarda la cosiddetta “bolla del pesco”. Tale deformazione della foglia deriva dal patogeno fungino Taphrina deformans, il quale si conserva sulla superficie della pianta durante la stagione invernale per poi produrre un’infezione alla ripresa vegetativa primaverile. Tale malattia è quella più diffusa per questo tipo di coltura.  La malattia trova le sue condizioni ideali durante le stagioni piovose che presentano anche temperature miti. Si presenta come una sorta di bolla soprattutto sui giovani germogli, le foglie, i fiori o i primi frutti in fase di nascita. Oltre alla bollosità, si possono registrare anche accartocciamenti, variazioni cromatiche o arresto della crescita. 

La prevenzione di questa malattia va effettuata con largo anticipo. L’ideale sarebbe effettuare un trattamento a fine autunno, quando le foglie della pianta cadono, a base di sali di rame, ai quali si possono affiancare e alternare il polisolfuro di calcio. Poi è consigliabile effettuarne un altro verso la fine dell’inverno, prima che le nuove gemme si aprano. Un terzo trattamento è possibile in fase di post fioritura, se si prevedono lunghi periodi piovosi. 

I cancri e i disseccamenti rameali hanno anch’essi un’origine fungina. Si presentano come annerimenti e lesioni ellittiche, di colore nocciola o bruno, concentrate su una gemma e localizzate di preferenza alla base dei getti. La malattia può interessare anche le foglie e, nei casi più gravi, può portare al disseccamento dell’intera pianta. I trattamenti descritti prima per combattere la bolla del pesco dovrebbero essere efficaci anche contro questa tipologia di malattia. 

Infine, le malattie del pesco possono avere natura batterica. Questa patologia colpisce maggiormente le piante con eccessive concimazioni oppure con elevate disponibilità idriche. 

La malattia si presenta come macchie scure che possono comparire sui frutti, sulle foglie o sui rami. La penetrazione dei batteri nei tessuti della pianta è favorita da piogge prolungate accompagnate da temperature miti. 

Se ci si accorge che la propria pianta è infetta, occorre tagliare e bruciare le parti colpite. Infine, è consigliabile evitare irrigazioni sulla chioma delle piante.