SYDNEY - Le misure, oltre 30 in totale, prevedono un giro di vite senza precedenti nei confronti dei fornitori ad alto rischio, introducendo obblighi di trasparenza e sanzioni molto più severe.
Se il disegno di legge presentato oggi in parlamento, verrà approvato, i centri classificati come “ad alto rischio” dovranno pubblicare la loro storia di conformità alle norme. Al contempo, le autorità di vigilanza avranno nuovi poteri: potranno sospendere o revocare le valutazioni di qualità durante o dopo un’indagine e informare più chiaramente i genitori sui provvedimenti presi.
Il ministro a interim per l’Istruzione e l’Apprendimento nella prima infanzia, Courtney Houssos, ha sottolineato che la riforma segna un cambiamento sostanziale. Le sanzioni per i piccoli gestori triplicheranno, mentre per i grandi operatori – coloro che gestiscono 25 o più strutture – le multe per violazioni della sicurezza aumenteranno fino al 900%. “Questo disegno di legge darà al regolatore i poteri necessari per agire quando è richiesto. Inoltre, consentirà di dare ai genitori più informazioni sulla storia di conformità di un centro”, ha spiegato Houssos.
Il pacchetto di riforme si colloca nel solco delle decisioni prese a livello nazionale lo scorso mese, durante l’incontro dei ministri federali e statali dell’istruzione. In quell’occasione, è stato stabilito anche un finanziamento di 55 milioni di dollari per rafforzare il personale in prima linea.
Le nuove norme avranno inoltre un principio guida chiaro: l’obbligo legale per l’autorità di regolamentazione di porre i diritti e l’interesse superiore dei bambini al di sopra di ogni altra considerazione.
La spinta alla riforma è stata data anche da un’inchiesta parlamentare sul settore, avviata dopo le pressioni della consigliera statale Abigail Boyd, che lo scorso novembre aveva imposto la pubblicazione di documenti interni relativi alla gestione delle infrazioni da parte del dipartimento dell’istruzione. Boyd, che presiede l’indagine in corso, ha parlato della necessità di ristabilire la fiducia nelle strutture per l’infanzia del NSW, dopo le rivelazioni su episodi di carenze regolatorie e presunti ritardi nelle risposte.
In Australia, mentre gli standard qualitativi sono fissati dal governo federale, la regolamentazione ricade sugli Stati e i Territori. Il NSW punta ora a farsi apripista, garantendo maggiore trasparenza, pene più dure e soprattutto più sicurezza per i bambini e tranquillità per i genitori.