BUENOS AIRES - Nella sede dell’Associazione Calabrese Mutuale e Culturale (Av. Hipólito Yrigoyen 3922), si è svolto un divertente Caffè Letterario dedicato all’opera di Giovanni Boccaccio, uno dei padri fondatori della letteratura italiana insieme con Dante e Petrarca.  

L’evento, che si è svolto sabato 30 novembre ed è stato organizzato dalla Lega Solidale delle Donne Calabresi, non si è limitato alla discussione letteraria, ma ha incluso anche altri elementi della cultura rinascimentale, come la moda e la musica, per offrire un’esperienza più completa e dinamica. 

“Volevamo proporre qualcosa di diverso” ha detto Irma Rizzuti, la presidente del gruppo che, oltre a essere Cavaliere dell'Ordine della Stella d’Italia per i suoi contributi alla comunità italo-argentina, è stata aggregata culturale all’Ambasciata Argentina a Roma e attualmente ricopre il ruolo di presidente dell'Accademia del Peperoncino Buenos Aires.  

“Abbiamo incluso elementi come la moda e la musica per comprendere meglio il contesto storico – spiega – soprattutto dal punto di vista della donna. Un incontro culturale dinamico e interessante”.

La missione della Lega Solidale delle Donne Calabresi in Argentina è diffondere la storia dell’immigrazione e promuovere la cultura della regione, con particolare attenzione al ruolo della donna. 

Durante l'evento, le donne del gruppo hanno presentato una breve esposizione su alcune figure femminili notevoli del Rinascimento italiano, come Lucrezia Borgia, Caterina de’ Medici e Caterina Sforza, personaggi che si sono distinti per avere occupato ruoli di potere e influenza, nonostante gli ostacoli dell’epoca. 

L’originale proposta ha avuto molto successo e la sala dell’Associazione Calabrese era piena. L’evento ha visto la partecipazione di un gran numero di persone, tra cui importanti membri della comunità italo-argentina come la giornalista Edda Cinarelli, il presidente del Comites di Buenos Aires, Dario Signorini, la cantante d'opera Maria Eugenia Caretti della Unione Ossolana, con suo padre Aldo Caretti, presidente dell’Associazione Piemontese, e Liliana Scarcella, vicepresidente della FACA

Per questa occasione, le donne della Lega hanno studiato la moda femminile dell’epoca rinascimentale, analizzando rappresentazioni grafiche e informazioni sui materiali e i tipi di cucitura. Maria Cotroneo ha realizzato un abito fedele ai modelli della nobiltà fiorentina, che è stato indossato durante l’evento per mostrare la complessità di quei vestiti.  

“È stato molto difficile confezionare questo capo perché i cartamodelli sono tutti triangoli – racconta Cotroneo –. Sono abituata a confezionare i vestiti per le danze popolari calabresi, che sono abiti da contadina, molto più semplici”.  

Irma Rizzuti presenta ai ballerini Mariel Pitton Straface e Guillermo Mascareño.

La giornata ha visto anche la partecipazione di Mariel Pitton Straface e Guillermo Mascareño, che hanno interpretato una pavana, danza cortigiana in uso durante i secoli XVI e XVII, caratterizzata da movimenti solenni e maestosi. Mariel, inoltre, ha spiegato l’importanza del ballo nel Rinascimento italiano, un periodo in cui la danza rifletteva gli ideali di eleganza e armonia dell’epoca. 

“Mi sarebbe piaciuto mostrare anche una danza contadina, per far apprezzare la differenza nel modo di esprimersi con i movimenti in quei contesti così diversi” spiega la ballerina. Oltre alla pavana, venivano praticati altri balli, come il saltarello, che avevano anch’essi coreografie complesse. 

Come si possono ricostruire oggi quei suoni e movimenti, senza avere video o registrazioni? Mariel ci spiega che figure come Domenico da Piacenza (1390–1470) e Guglielmo Ebreo (1420–1484) documentarono tecniche e stili nei loro trattati. Questo periodo segnò l’inizio della notazione coreografica e gettò le basi per il balletto come arte formale, influenzando tutta l’Europa. 

Mariel Pitton Straface è coreografa laureata alla Universidad Nacional de las Artes, ballerina e insegnante di danza in diverse discipline. Oltre a lavorare come traduttrice pubblica di italiano e docente universitaria, è direttrice del balletto folcloristico dell'Associazione Calabrese, sede dell’evento, e creatrice del balletto italiano Radici.

Guillermo Mascareño è stato membro del corpo di ballo Il Giardino d’Italia della comunità italiana di Oberá (Misiones) e attualmente fa parte di Radici. Sarto e designer, collabora nella gestione di eventi culturali e nel design di abiti tipici, come quelli indossati durante questa presentazione.

Il duetto Dwarven interpreta una melodia del Rinascimento con gli strumenti musicali dell'epoca.

Per quanto riguarda la musica, il duetto Dwarven, composto dai musicisti e liutai Nicolás Guida e Pablo Avellaneda, ha eseguito un repertorio di melodie rinascimentali interpretate con strumenti dell’epoca, creando un'atmosfera autentica del periodo. 

Riprodurre gli strumenti musicali è un lavoro complesso che deve tenere conto di molti aspetti tecnici. I due liutai hanno spiegato che, per esempio, le corde per le chitarre venivano realizzate con tessuti animali ed erano molto sensibili ai cambiamenti di temperatura e umidità. Oggi si trovano corde che imitano quel materiale sia nel suono sia nella tensione, ma sono di produzione sintetica. 

 Marina Artese Grillo spiega il Decamerone di Boccaccio.

L'evento ha incluso anche una presentazione di Marina Artese Grillo, autrice del sito La Sfogliatella, che ha parlato dell'importanza di Giovanni Boccaccio nella formazione della lingua italiana e ha presentato la sua opera più conosciuta, Il Decamerone, dove si immagina che dieci giovani, rifugiati in collina per fuggire dalla peste nera che aveva colpito Firenze nel 1348, raccontino ogni giorno, per dieci giorni, una storia ciascuno, per passare il tempo. 

I temi dell’opera sono universali e ancora molto attuali, come l’amore e la passione, ma Boccaccio era anche particolarmente affascinato dall’astuzia e dalla capacità di togliersi dai guai velocemente. 

Marina e Rodolfo Ellena hanno recitato una delle novelle del Decamerone, Chichibio e la gru, una favola ricca di umorismo che illustra il ruolo dell’intelligenza e della risposta pronta. 

Con una combinazione di tante discipline diverse, il Caffè Letterario si è affermato come un’esperienza culturale per tutti i gusti.