Il Club Italia ha ospitato il ‘37esimo Incontro delle Tre Venezie’, quest’anno dedicato alla raccolta fondi per il Cancer Centre for Children del Children’s Hospital at Westmead.
Fra gli ospiti d’onore Luciano Dalla Pozza, direttore del Cancer Centre for Children, l’amministratore delegato Dale Hunt e il presidente Steve Fitzpatrick del Mounties Group, che hanno ribadito il legame storico tra questo ente e iniziative benefiche a sostegno dei più piccoli e, ovviamente, Ben Sonego, presidente del Club Italia e dell’Associazione Tre Venezie.
Il Mounties Group, nato nel 1968 grazie a dieci giovani famiglie, conta oggi 280mila membri in otto sedi del New South Wales. Il primo evento benefico fu organizzato nello stesso anno e, come ha ricordato Hunt, “da quei pochi penny donati allora a oggi Mounties Group ha destinato oltre 300 milioni di dollari alla comunità”.
L’ad ha poi annunciato un impegno senza precedenti: 13 milioni di dollari in dieci anni, tramite la Sydney Children’s Hospitals Foundation, per la creazione del Mounties Care Cottage, il primo e unico hospice pediatrico del Western Sydney.
La struttura, che sorgerà all’interno del Children’s Hospital at Westmead, offrirà cure palliative pediatriche in un ambiente ‘accogliente’, con giardini, aree comuni, zone di gioco dedicate e servizi per le famiglie, garantendo dignità, comfort e vicinanza a casa nei momenti di maggiore fragilità.
Attualmente, in tutta l’Australia esistono solo tre hospice pediatrici: “Mounties Care Cottage sarà il quarto e sarà un santuario per i bambini con malattie terminali e le loro famiglie – ha spiegato Hunt –. Invito tutti a mettere mano al portafoglio e contribuire, per aiutare chi in futuro potrebbe affrontare queste sfide”.
Sonego, presidente di Club Italia e Associazione Tre Venezie, ha emozionato il pubblico raccontando la storia di Ashton, un bambino colpito da una forma rarissima di leucemia mieloide acuta congenita (AML), diagnosticata a soli cinque giorni di vita.
I genitori, Natasha e Nathan, ricordano il momento in cui capirono che qualcosa non andava: Ashton era nato con lividi e lesioni e trasferito d’urgenza al Children’s Hospital at Westmead.
Da lì, l’inizio di un lungo percorso di cure: quattro mesi di chemioterapia intensiva, una breve remissione, poi la ricaduta e sette mesi di terapie ancora più complesse, fino al trapianto di midollo.
Dopo oltre 300 giorni d’ospedale, Ashton è oggi libero dal cancro, frequenta la scuola materna, gioca a calcio e fa da orgoglioso “fratello maggiore” per il piccolo Hendrix: “Grazie a voi, Ashton è qui, è vivo e vive la sua vita al meglio”, hanno detto i genitori.
Sonego ha poi sottolineato: “Pensate a cosa avreste fatto voi se fosse capitato a vostro figlio o nipote. È per questo che oggi chiediamo generosità, per dare ad altri bambini la stessa possibilità di Ashton”.
Fitzpatrick, presidente del Mounties Group, ha raccontato l’incontro con una 12enne in cura per una leucemia: “Era una giovane coraggiosa, sottoposta a chemioterapia, che sperava di guarire e tornare a casa. Il supporto ricevuto dai suoi medici e infermieri le ha dato forza”.
Ringraziando il dottor Dalla Pozza e il suo team, Fitzpatrick ha quindi ribadito: “Chiedo a tutti di donare per aiutare a sconfiggere questa terribile malattia nei bambini”.
Durante l’evento sono stati così raccolti 10mila dollari consegnati a Dalla Pozza per finanziare ricerca, trattamenti e servizi di supporto per le famiglie. “Non c’è nulla di più importante di quello che stiamo facendo qui”, ha commentato il direttore del Cancer Centre for Children, ringraziando i presenti per la generosità.
L’evento, animato dalla musica dal vivo di John Vadala e Tony Gagliano e da momenti conviviali, è stato reso possibile grazie al contributo di Club Italia Cultural Fund, Mounties Care, M Brasserie, associazioni e volontari.
Il messaggio finale della giornata è stato chiaro: unire le forze per dare speranza, sostegno e cure ai bambini che affrontano la battaglia più dura della loro vita. E, come ha detto Natasha, la mamma di Ashton: “Questo viaggio è lungo e difficile, ma non si è mai da soli”.