SYDNEY - Nella memoria liturgica di San Biagio, la parrocchia di San Giuseppe in Moorebank ha celebrato la santa messa, seguita dalla “benedizione della gola”. Questo particolare rito è diffuso tanto in Oriente quanto in Occidente. Esso avviene poggiando due candele unite in croce, al di sotto del mento contro la gola di ogni fedele, invocando l'intercessione di San Biagio. L’atto si collega a una tradizione secondo cui il vescovo Biagio, nel IV secolo d.C., avrebbe prodigiosamente liberato un bambino da una spina o lisca conficcata nella sua gola. Nell'incipit dell'antifona per la liturgia del giorno di San Biagio si legge: "Questo santo lottò fino alla morte per la legge del Signore”. Forse è proprio per la sua tenacia, che la tradizione di San Biagio è stata riscoperta in tempi recenti. A celebrare l'Eucarestia e il rito di benedizione è stato don Pierluigi Passoni, parroco di Moorebank, che ha impartito la benedizione secondo la formula “per intercessione di San Biagio, vescovo e martire, Dio ti liberi dal mal di gola e da ogni altro male. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen”. Ad assistere alla celebrazione gli accoliti Carmelo Furfaro, Leonardo Pellizzeri e Matthew Frijo. Ha animato la funzione liturgica il Coro San Giuseppe, diretto da Marco Testa, con canti gregoriani. Ai sacri riti hanno preso parte un centinaio di fedeli anche non italiani e connazionali di altre parrocchie.