WASHINGTON - Due giudici federali hanno concordato di rinviare i processi che vedono alla sbarra le persone accusate di aver dato assalto al Campidoglio il 6 gennaio 2021. Secondo i magistrati, l’imminente insediamento di Donald Trump potrebbe rendere il procedimento non necessario. Lo riporta Politico.com.
Nonostante l’obiezione del dipartimento di Giustizia, i giudici distrettuali Carl Nichols e Rudolph Contreras, rispettivamente nominati da Trump e Obama, hanno affermato di non voler sprecare soldi ed evitare di coinvolgere decine di potenziali giurati per casi che potrebbero essere archiviati nel giro di poche settimane.
È la prima volta che i giudici federali accolgono le richieste di rinvio da parte degli imputati citando esplicitamente una potenziale grazia da parte di Trump, che si è impegnato a concedere clemenza a molte persone accusate per il loro ruolo nell’attacco al Campidoglio.
“C’è una possibilità concreta che ciò accada”, ha affermato Contreras dopo aver accolto la richiesta di rinvio presentata dall’imputato William Pope, che si rappresenta da solo e sarebbe dovuto comparire a processo a dicembre per accuse minori.
Allo stesso modo, Nichols ha rifiutato di stabilire una data imminente per il processo per tre imputati anche loro accusati di reati minori. Senza essere sollecitato, ha chiesto ai procuratori se si aspettassero che il processo continuasse anche dopo l’insediamento dell’amministrazione Trump e quando il rappresentante dell’accusa, colto in contropiede, ha ammesso di non poterlo prevedere, il giudice ha deciso di stabilire una data per il processo ad aprile e posticipare tutte le altre scadenze, dando tempo al Dipartimento di Giustizia di ricalibrarsi dopo l’insediamento del presidente eletto.