CANBERRA – Il ministro federale dell’Industria, Karen Andrews, in un parziale ritorno alla normalità, si è rivolta al Circolo della stampa di Canberra svelando il piano del governo per raggiungere e mantenere la “sovranità economica” e per un forte settore manifatturiero: maggior utilizzo di gas liquido come fonte energetica, approvazione rapida dei progetti e riduzione delle tasse sulle imprese.

Andrews nel suo intervento ha auspicato il rinnovo dell’apparato burocratico per snellire le pratiche per l’approvazione dei progetti infrastrutturali e ha previsto un ruolo per la Commissione di coordinamento nazionale sul COVID-19 per lo sviluppo del comparto manifatturiero.

Il discorso, dopo che funzionari della Sanità e dell’Istruzione hanno confermato in audizione al Senato che la  Commissione assumerà un ruolo nello sviluppo di specializzazioni e che diventerà un elemento essenziale della politica industriale del Paese.

La Commissione ha un ampio mandato che va dallo sbloccare le catene di approvvigionamento al garantire un’ adeguata fornitura di equipaggiamento protettivo personale, fino alle politiche per la creazione di opportunità di lavoro. 

Il presidente della Commissione, Nev Power, ex Amministratore delegato della compagnia mineraria Fortescue Metals, ha già segnalato il ruolo del gas naturale e dello stabilimento di fertilizzante Narrabri, come esempi per la ripresa economica nazionale.

Mettendo in guardia che “la strada della ripresa sarà lunga ed ardua”, Andrews ha detto che l’Australia saprà ripartire solo “garantendo la sovranità economica nazionale, costruendo un settore manifatturiero sempre più solido e forte”.

Il ministro, sottolineando che le manifatture australiane, che erano in difficoltà nel produrre 37 milioni di mascherine protettive l’anno, nel 2020 ne produrranno 200 milioni, ha ricordato “l’approccio pratico” del governo che stava lavorando a una riforma del settore manifatturiero ben prima dell’arrivo della pandemia globale.

“Molto prima del coronavirus, che ha evidenziato l’assoluta necessità della sovranità economica – ha detto Andrews -, il governo stava elaborando strategie per creare le condizioni di crescita del settore produttivo”.

Sottolineando che i passi per la ripresa economica sono da una parte complessi, dall’altra estremamente semplici, il ministro ha annoverato tra questi, gas e elettricità a prezzi ragionevoli, una forza lavoro altamente specializzata, minor burocrazia, maggior collaborazione tra ricerca e industria, sostegno alla commercializzazione di “buone idee”, maggior accesso ai mercati dell’esportazione e tasse più basse. Andrews ha precisato che la nazionalizzazione delle industrie non è nei piani del governo, dicendo che la modernizzazione del comparto industriale verrà raggiunta grazie ad un fondo da 215 milioni di dollari, per permettere alle imprese di rinnovarsi.

Il ministro dell’Industria ha detto che sarebbe opportuno concentrarsi su comparti in cui l’Australia gode di alti vantaggi comparativi, quali la tecnologia nei campi minerario e agricolo, il settore del trattamento e trasformazione dei minerali, il settore agroalimentare e i “settori di priorità nazionale”, quali l’industria farmaceutica, la tecnologia medica, la difesa, l’energia, lo spazio, lo smaltimento rifiuti e il riciclaggio

Mentre Andrews ha concluso dicendo che la Commissione di coordinamento nazionale sul COVID-19 sta traendo beneficio dai 18 mesi di solido lavoro del suo Dipartimento, Jane Halton, una componente della Commissione, ha confermato che è focalizzata a far ripartire l’economia: “Vogliamo un aumento della produttività – ha detto – e stiamo lavorando a stretto contatto con il governo per elaborare maniere innovative per farlo”.