CANBERRA – Il primo ministro Anthony Albanese ha definito “spiacevole” l’annullamento di un importante evento di hockey su ghiaccio a Melbourne per timori legati alle “crescenti attività anti-israeliane” nella capitale del Victoria, facendo notare però che la maggior parte degli australiani probabilmente non ha familiarità con questo sport.

L’intervento del capo del governo è giunto martedì mattina, poco prima che Ice Hockey Australia (IHA) “chiarisse” la sua decisione di rinunciare a ospitare il Gruppo A della Divisione II del campionato mondiale maschile di hockey su ghiaccio. L’evento, previsto presso l’O’Brien Icehouse presso Docklands tra la fine di aprile e l’inizio di maggio, avrebbe visto come partecipanti le nazionali di Australia, Israele, Belgio, Serbia, Paesi Bassi ed Emirati Arabi Uniti.

Tuttavia, questa settimana il Comitato organizzatore ha confermato l’annullamento della manifestazione a Melbourne a causa di timori per la sicurezza legati alla partecipazione di Israele, poche settimane dopo l’attentato incendiario alla sinagoga Adass Israel di Melbourne. “Abbiamo appena ospitato una meravigliosa serie di test di cricket e stavate parlando nella sezione sportiva dell’imminente Australian Open. L’Australia può ospitare eventi sportivi straordinari, e ha il dovere di farlo,” ha detto il Primo ministro nel corso del programma televisivo Today di Channel Nine. 

“Questa è una decisione presa da Ice Hockey Australia. Non è un’organizzazione, devo dire, con cui ho familiarità, né uno sport con cui ho familiarità, come penso la maggior parte degli australiani. Ma dobbiamo opporci, e lo faremo, come Paese, a qualsiasi forma di razzismo, in particolare all’antisemitismo. Siamo un Paese tollerante che deve rispettare ogni persona, indipendentemente dalla sua fede o etnia, rispettando le persone per ciò che sono”, ha concluso Albanese. L’annullamento era stato annunciato in un’ email “strettamente confidenziale” del presidente di IHA, Ryan O’Handley, poi ampiamente ripresa dai media. 

Secondo quanto riportato, l’email affermava che “le proteste e le attività anti-Israele sono aumentate significativamente da quando ci è stato assegnato il campionato” e che la Polizia del Victoria aveva fornito indicazioni secondo cui “c’era un’alta probabilità che si verifichino incidenti durante il campionato a causa del crescente sentimento anti-israeliano a Melbourne”.

“Già verso la fine di ottobre, anche la sede dell’evento e il distretto dei Docklands hanno espresso le loro preoccupazioni riguardo alla sicurezza del torneo. Poi, come probabilmente tutti sapete, il 6 dicembre c’è stato un attentato incendiario contro una sinagoga a Melbourne. Sono seguite ulteriori discussioni, ed è stata condotta una valutazione approfondita dei rischi prendendo in considerazione tutte le opzioni disponibili. Poco prima di Natale, si è concluso che non avremmo potuto ospitare l’evento a causa dei significativi rischi per la sicurezza associati alla partecipazione di Israele”, si legge nell’email.

La Polizia del Victoria, successivamente, ha confermato di aver discusso con Ice Hockey Australia su possibili “attività di protesta”, aggiungendo però che “la decisione di annullare l’evento è stata presa unicamente da Ice Hockey Australia”.

Alex Ryvchin, condirettore  del Consiglio esecutivo delle comunità ebraiche australiane ha esortato Ice Hockey Australia a riconsiderare la decisione e ha richiesto l’intervento diretto dei ministri dello Sport statale e federale. “Si tratta di una decisione terribile. Non si può consentire che estremisti violenti decidano quali squadre sportive possano giocare nel nostro Paese, e quali altre siano invece escluse. Ciò vuol dire fare il gioco di delinquenti e razzisti che stanno usando la violenza e le minacce per tentare di isolare lo Stato di Israele”.

“Questo è un vero e proprio atto d’accusa contro il Victoria e un disastro per la reputazione internazionale dell’Australia, causato dall’incapacità del governo laburista statale e di quello federale di tenere sotto controllo l’antisemitismo”, ha commentato su X il senatore liberale del Victoria e ministro ombra federale per gli Affari interni, James Paterson.