MELBOURNE - Il conflitto in Medio Oriente sta mettendo alla prova la coesione sociale anche nel Victoria, ma la risposta deve restare improntata al rispetto reciproco e alla pace. È questo il messaggio della ministra per gli Affari multiculturali, Ingrid Stitt, nel corso di un’intervista televisiva concessa a Il Globo TV.
L’intervista è stata condotta dal direttore de Il Globo, Marco Patavino, in collaborazione con il giornalista di Neos Kosmos, Fotis Kapetopoulos.
Diversi i temi toccati con la ministra Stitt, ma non si poteva non fare riferimento all’impatto dei conflitti internazionali sulle nostre comunità, alla domanda sul perché il conflitto a Gaza stia spingendo persone provenienti da comunità lontane dal Medio Oriente a schierarsi apertamente per una delle parti, Stitt ha spiegato che la situazione “non è unica per il Victoria. Abbiamo visto il conflitto in Medio Oriente influenzare il mondo intero”, ha sottolineato la titolare del dicastero dedicato agli affari multiculturali. “Ci sono stati tanti movimenti di protesta, soprattutto nelle democrazie occidentali. In Victoria siamo conosciuti per essere una comunità pacifica e armoniosa. Ma non c’è dubbio che il conflitto in Medio Oriente abbia esercitato una pressione aggiuntiva sulla nostra coesione sociale”.
La ministra ha sottolineato quanto il governo statale sia consapevole del forte impatto emotivo che la guerra ha avuto su molte persone con legami familiari nella regione. “Dal punto di vista del governo del Victoria, comprendiamo che il conflitto abbia colpito profondamente molte persone che hanno parenti in quella parte del mondo”, ha proseguito. “Tuttavia, pensiamo che, indipendentemente dalle opinioni personali su questi temi, esse debbano essere espresse in modo rispettoso e sicuro”.
Stitt ha riconosciuto che in alcuni casi “il comportamento delle persone [nelle piazze] ha superato il limite”, ma si è detta sollevata per l’avvio di un processo di pace. “Ovviamente abbiamo ancora molta strada da fare”, ha aggiunto. “Ma credo che ogni cittadino del Victoria voglia che le uccisioni finiscano e che si sostengano le comunità più colpite dal conflitto”.
Entrando nei temi più peculiari del suo portafoglio, la ministra Stitt ha reso omaggio alle comunità italiana e greca del Victoria, definite “apripista” e fonte d’ispirazione per le nuove generazioni di migranti. “A parte i popoli delle Prime Nazioni, tutti noi abbiamo una storia di migrazione, e questo è uno degli elementi che rendono il nostro Stato così forte”, ha detto. “Guardo alle comunità italiana e greca come pionieristiche in questo senso. Credo che le comunità più consolidate, come quella greca e italiana, abbiano molto da insegnare ad altre in termini di sviluppo delle proprie strutture associative, di guida e di capacità di dialogare con il governo per migliorare i risultati per i propri membri. Siete diventati un punto di riferimento”.
Stitt ha poi illustrato le iniziative del governo per preservare l’insegnamento delle lingue di origine, in particolare l’italiano e il greco, nelle scuole del Victoria. Ha citato le raccomandazioni emerse dalla Multicultural Review guidata da George Lekakis, che invita a riconoscere maggiore valore all’insegnamento delle lingue diverse dall’inglese. “Credo che una delle raccomandazioni chiave del lavoro di George Lekakis sia proprio quella di rendere la lingua un servizio essenziale in Victoria”, ha spiegato Stitt. “Abbiamo accettato questa proposta. Ci sarà una riforma importante per garantire non solo la conservazione delle lingue, ma anche la loro accessibilità a tutta la comunità”.
Secondo la ministra, il rafforzamento dei servizi linguistici è decisamente centrale per la coesione sociale: “Che si tratti di servizi di interpretariato e traduzione o dell’insegnamento delle lingue negli asili e nelle scuole, è un aspetto fondamentale”.
Infine, pur non essendo di propria stretta competenza, la ministra Stitt ha sottolineato l’impegno del governo Allan nel trovare una risposta netta alla crescente problematica di ordine pubblico legato alle troppe aggressioni criminali: “La riforma del sistema della libertà condizionale va nella direzione di offrire sicurezza alla cittadinanza”.