NIZZA - Negli anni Ottanta e Novanta, la Costa Azzurra era la meta del sogno borghese italiano: clima mite, sicurezza, bellezza del territorio e prezzi immobiliari (spesso) inferiori a quelli della vicina Liguria. Oggi, quello stesso territorio è testimone di un fenomeno inverso, con molti italiani che mettono in vendita le seconde case acquistate decenni fa.

A raccontarlo è Paolo Daelli, fondatore di Riva Immobilier, agenzia franco-italiana con sede in Costa Azzurra e una solida base di clienti italiani.

“Vent’anni fa molti nostri connazionali hanno comprato casa qui, spesso con motivazioni fiscali, altri per ragioni affettive, per l’attrattiva di una costa ben frequentata, sicura e viva. Oggi, però, assistiamo a un ricambio generazionale. I figli non hanno più la mentalità di tornare ogni anno nello stesso posto. Preferiscono girare il mondo. Tenere una casa in Francia per usarla 20 giorni l’anno non ha più senso”, spiega Daelli.

Il cambio di paradigma non è solo una questione anagrafica o culturale, ma anche economica. La pressione fiscale e la gestione burocratica di un immobile all’estero rendono la proprietà meno attrattiva. Daelli, che ha iniziato la sua carriera in Italia come affiliato di un franchising immobiliare, ha deciso di trasferirsi in Francia quando il mercato italiano gli è parso ormai “fermo”.

È partito senza conoscere la lingua né avere contatti, costruendosi una rete cliente per cliente, negozio per negozio. “La mia fortuna è stata il parlare italiano. Mi distingueva subito dagli altri agenti. Ho trovato una comunità italiana consistente e ho capito che c’era spazio per un’agenzia pensata per loro”.

Oggi Riva Immobilier è composta da sette persone, di cui quattro italiane, e si distingue nel panorama locale per un approccio che potremmo definire “all’italiana”, dove il servizio non si limita all’intermediazione tra domanda e offerta, ma si estende a una consulenza completa, umana e continuativa. “Abbiamo un avvocato italiano, un notaio italiano, un commercialista italiano. Partecipiamo alle assemblee condominiali al posto dei proprietari, li informiamo via WhatsApp se c’è da votare qualcosa. Siamo un punto di riferimento per ogni esigenza, non solo per vendere o comprare casa”, racconta Daelli.

È stato lui stesso a fondare il gruppo WhatsApp Italiani in Costa Azzurra, una community di oltre 300 italiani proprietari nella regione. “Ogni volta che c’è una novità su leggi fiscali, successioni o affitti, pubblichiamo aggiornamenti e informazioni utili. È un canale diretto, immediato, molto apprezzato”.

In un contesto immobiliare sempre più competitivo e articolato, la capacità di offrire un servizio a 360 gradi si rivela un elemento distintivo. “Ogni città, ogni comune della Costa Azzurra ha caratteristiche diverse. Il nostro lavoro è capire cosa cerca il cliente, perché vuole acquistare o vendere. Vuole investire? Vuole usarla per le vacanze? Solo così possiamo consigliare con competenza”, aggiunge. Il profilo dei clienti è cambiato: se prima erano acquirenti attratti dalla promessa di un buen retiro, oggi sono spesso eredi che vogliono dismettere un patrimonio che non riescono più a gestire o a sfruttare.

Ma la Costa Azzurra resta, a detta di Daelli, ancora un mito. “Piace perché è sicura, ben frequentata, offre qualità della vita. Ma è anche più cara, e questo seleziona le persone”.

Il modello proposto da Riva Immobilier si basa anche sulla formazione e sulla valorizzazione delle risorse umane. “Ho una squadra giovane e dinamica. Il mio obiettivo è far crescere persone, aprire nuovi uffici, consolidare la presenza italiana sul territorio. Non mi interessa tanto che un cliente compri o venda, mi interessa che sappia che può contare su di noi per qualsiasi questione”.

La missione dell’agenzia è chiara: diventare un punto di riferimento stabile per la comunità italiana in Costa Azzurra, anche quando non si tratta strettamente di immobili.

Un’idea che nasce da un approccio relazionale, prima ancora che commerciale, e che spiega il successo di una realtà che ha saputo costruire fiducia, continuità e competenza in un contesto transfrontaliero spesso difficile da decifrare per chi non conosce bene lingua, norme e usanze locali.