GORIZIA - Hanno appiccato il fuoco ai materassi che ha provocato un fumo denso e acre. È la cronaca della rivolta di alcuni detenuti avvenuta in un’ala del carcere goriziano. La Polizia penitenziaria ha chiamato i Vigili del fuoco, che in poco tempo hanno spento le fiamme. Una decina tra detenuti e agenti sono rimasti intossicati e sono stati portati dai mezzi del 118 portati negli ospedali del capoluogo isontino e di Monfalcone. Nessuno è in gravi condizioni. Una situazione sempre più “complessa” tra suicidi, episodi di autolesionismo, sovraffollamento, pochi contatti con le famiglie fino alla mancanza d’acqua. I sindacati della Polizia penitenziaria denunciano da tempo questi episodi e non parlano più di emergenza ma di “polveriera”.
Si fanno sempre più insistenti le richieste per un intervento del governo per cambiare uno status quo che dura da troppo tempo. Il grave stato di salute delle carceri viene descritto nel nuovo rapporto di Antigone che ha visitato 88 istituti negli ultimi 12 mesi. Alla voce “le carceri scoppiano” si legge che il tasso affollamento è del 30,6%. Ci sono 14.000 persone in più rispetto ai posti letto regolari. In 56 istituti il tasso di affollamento è superiore al 150% e in otto si sale al 190%. Nell’elenco, si legge nel rapporto Antigone, degli istituti sovraffollati c’è San Vittore sezioni Maschile e Femminile a Milano, Canton Monbello a Brescia, seguono Foggia, Taranto, Potenza (192,3%), Busto Arsizio, Como.