WASHINGTON - Le sue affermazioni hanno suscitato forti critiche da parte di esperti e associazioni, che le considerano fuorvianti e dannose.
Secondo la ricerca scientifica, l’autismo è una condizione multifattoriale con una forte componente genetica. Gli aumenti registrati nei tassi di diagnosi sono attribuiti principalmente a una migliore comprensione e individuazione precoce del disturbo, come indicato da un recente rapporto dei CDC, che ha evidenziato un accesso più ampio ai servizi diagnostici anche in gruppi sociali precedentemente svantaggiati.
Kennedy, però, ha respinto questa spiegazione, accusando chi la sostiene di essere “negazionista dell’epidemia” e insistendo sulla necessità di individuare tossine ambientali responsabili. Ha paragonato l’autismo a un’epidemia di morbillo, chiedendo dati in tempo reale.
Accanto a lui, il dottor Walter Zahorodny della Rutgers University ha dichiarato che la crescita dei casi non può essere spiegata solo con diagnosi più accurate, definendo l’autismo una “crisi urgente di salute pubblica”.
Kennedy ha annunciato che l’autismo rientrerà in una nuova divisione dedicata alle malattie croniche e che verranno avviati studi per identificare possibili agenti tossici, come pesticidi o ultrasuoni. Ha definito la genetica una “strada senza uscita”.
L’Autism Society of America ha criticato duramente Kennedy, definendo le sue parole “irrealistiche” e stigmatizzanti. “L’autismo non è una malattia cronica né un’epidemia. È una condizione dello sviluppo che dura tutta la vita”, ha dichiarato il CEO Christopher Banks, chiedendo ricerche serie e basate su dati scientifici affidabili.