ROMA - L’asse Roma-Berlino pare essersi rinsaldata grazie all’incontro tra Giorgia Meloni e Friedrich Merz del fine settimana appena trascorso. Il rapporto sembrava essersi incrinato dopo la notizia, diffusa dal quotidiano tedesco Die Welt, secondo cui l’Italia era stata esclusa dagli alleati strategici della Germania nel nuovo patto di coalizione di governo, su input della Spd.

Una notizia commentata da Antonio Tajani, che l’ha definita una “scelta antieuropea” e che aveva scatenato uno scontro interno con le opposizioni, colpevoli, agli occhi dei meloniani, di restare in silenzio davanti a quello che hanno definito un “sabotaggio” politico. Nel lungo articolo del Die Welt, comparso anche online, si è ricostruita la vicenda che avrebbe portato all’esclusione italiana dalla lista di Paesi con cui Berlino ha rapporti strategici.

Nella bozza d’accordo, secondo quanto riportato dal quotidiano tedesco, la Cdu avrebbe proposto di citare, oltre a Francia e Polonia, anche altri partner del formato “Weimar Plus”, come la Repubblica Ceca e, appunto, l’Italia. 

Una versione smentita dal cancelliere tedesco che, durante l’incontro con la presidente del consiglio Meloni, ha bollato come “fake news” queste, affermando: “l’Italia è per noi un partner strategico irrinunciabile nella politica europea ed estera”. 

E da parte sua, la leader italiana ha descritto l’incontro positivamente, “molto operativo, la smentita più efficace alla presunta assenza d’interesse del governo tedesco a un rapporto con l’Italia”. Tanto che è già stato fissato un nuovo vertice intergovernativo Italia-Germania per inizio 2026. 

Automotive, crisi internazionali, immigrazione, è lungo l’elenco dei dossier con obiettivi sovrapponibili, e sebbene non manchino le differenze su alcuni temi come, ad esempio il Mercosur, su cui la Germania preme per la “rapida adozione”, ci sono anche gli obiettivi comuni come quello di modificare la traiettoria del Green Deal o sulla difesa europea, di cui “la joint venture Leonardo-Rheinmetall è un primo insieme”.

Per quanto riguarda il capitolo migrazione la premier ha confermato che il suo governo, lavora anche ad aprire un dibattito politico con i partner europei “per interrogarci sulle convenzioni europee - la Cedu in primis -, e la capacità che hanno oggi, a distanza di qualche decennio da quando sono state scritte”. Meloni ha infine annunciato l’interesse di Merz a “partecipare alle riunioni del gruppo di Paesi like minded, per affrontare la grande questione migratoria anche con soluzioni innovative come il nostro protocollo con l’Albania”.