MONTEVIDEO - Romina Celeste Papasso è stata arrestata lunedì per il suo coinvolgimento in una denuncia rivelatasi falsa contro il precandidato presidenziale del Frente Amplio, Yamandú Orsi, accusato di un presunto attacco a una ‘sex worker’ transessuale nel 2014.

L’ex militante del Partido Nacional, afferma di essere stata ingannata da promesse di carriera politica in cambio della sua partecipazione alla denuncia. Durante il suo trasferimento per essere interrogata dalla polizia, infatti, ha dichiarato a Telemundo e Canal 12 che “c’è gente dietro” alla denuncia, e che “dovranno investigare”, riferendosi alla giustizia. “Mi hanno illuso” e “offerto di diventare deputata”, ha aggiunto, ma senza fornire nomi. La giovane, a seguito della confessione, è stata espulsa dal partito, da cui però aveva già dichiarato di voler prendere le distanze.

Durante una conferenza stampa tenutasi sempre lunedì, i legali di Orsi avevano già presentato una vasta quantità di informazioni che indicavano la falsità della denuncia, prima ancora che questa venisse resa pubblica. Gli avvocati, in quell’occasione, avevano sollevato anche delle critiche nei confronti della magistrato Sandra Fleitas, accusandola di non fornire adeguate garanzie nel trattamento del caso, e avevano chiesto che l’indagine fosse condotta da un altro pubblico ministero.

La stessa transessuale che aveva denunciato, in una vicenda che si è poi rivelata falsa, per aggressione il candidato del Frente Amplio, ha anche accusato Romina Celeste Parpasso di aver mentito nella precedente denuncia contro l’ex senatore del Partido Nacional, Gustavo Penadés. Celeste era stata la prima presunta vittima che aveva accusato il politico nazionalista, attualmente detenuto, di abusi sessuali, scatenando un processo che ha portato alla formalizzazione delle accuse contro l’ex senatore.

Tuttavia, Juan Raúl Williman, avvocato presso il consultorio giuridico dell’Università della Repubblica, che si sta occupando della vicenda, ha assicurato che “lo scandalo non interrompe l’impegno nel caso Penadés”, confermando che continueranno a rappresentare “sia le vittime che sono giunte attraverso Romina Celeste, che quelle non correlate a lei”.