MOSCA - La Russia spera di avere preso notizie su un possibile terzo round di colloqui con l’Ucraina. Ad affermarlo è stato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
“Ci aspettiamo che sia fatta chiarezza nel prossimo futuro”, ha detto ai giornalisti quando gli è stato chiesto se il Cremlino sappia quando potrebbe tenersi il terzo incontro.
Intanto, vanno avanti i combattimenti: le truppe russe hanno attaccato un terminal che fornisce carburante alla Marina ucraina: lo ha reso noto il ministero della Difesa russo, a quanto riporta Ria Novosti. “L’aviazione operativo-tattica, i veicoli aerei senza pilota d’attacco, le forze missilistiche e l’artiglieria hanno colpito il terminal petrolifero che fornisce carburante alla Marina ucraina”, si legge in un comunicato.
Tra gli altri bersagli che il ministero afferma di aver centrato figurano officine di produzione, siti di assemblaggio e stoccaggio di droni d’attacco, punti di dispiegamento temporaneo delle forze armate ucraine e dei mercenari, e depositi di munizioni.
Sarà “molto difficile raggiungere un cessate il fuoco entro la fine di quest’anno”, ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a “Morning News” su Canale 5.
“Non sono molto ottimista”, ha detto. “Non sarà facile” per il presidente russo Vladimir Putin fermarsi “perché in quasi tre anni non è riuscito a ottenere quel che voleva”. Per questo serviranno nuove sanzioni “per impedirgli di finanziare” la macchina bellica e “portarlo a più miti consigli”, ha aggiunto Tajani.
Il ministro degli Esteri, inoltre ha spiegato che, a differenza della Russia, per la quale combattono anche militari stranieri mercenari, “l’Ucraina ha veramente una grande forza che è la voglia del popolo di difendere il proprio territorio”. Gli ucraini, ha aggiunto Tajani, “hanno una grande determinazione perché difendono le loro case, le loro famiglie, le loro industrie e sono molto più motivati dei soldati russi ma non basta questo, serve l’aiuto dell’Occidente”.
Infine, ha ricordato la conferenza sulla ricostruzione che si terrà a Roma il 10 e 11 luglio prossimi con la quale l’Italia, ha aggiunto, darà “un messaggio di vicinanza”.