SYDNEY - Una carriera che va di pari passo con la sua passione da maratoneta quella di Sabrina Casu, insegnante di italiano alla International Grammar School di Sydney.

Un percorso lavorativo in crescita, come la sua forza mentale, costruita grazie alla preparazione atletica che l’ha portata a correre nove maratone in tre anni.

Da poco rientrata da quella di Boston, la più antica del mondo - la cui prima edizione risale al 1897 -, e con un’altra tappa programmata per quest’anno: “A novembre parteciperò alla maratona di New York e poi mi mancano Berlino, Londra e Tokyo”, ha spiegato.

Il suo obiettivo è di completare le sette maratone principali (Sydney è stata aggiunta al circuito quest’anno), un traguardo che, nella storia delle maratone, solo 17.679 corridori al mondo sono riusciti a raggiungere.

Ci vuole tempra, costanza e tenacia per correre 42km, tutte doti che l’insegnante porta anche in classe. Era il 2014 quando Casu ha lasciato la Sardegna per arrivare in Australia, dove inizialmente ha insegnato francese a Canberra, in continuità con quanto stava facendo in Italia.

Da lì si è spostata a Sydney per insegnare italiano al Co.As.It. e alla Società Dante Alighieri, prima di aggiungersi al gruppo dell’International Grammar School, un istituto nato nel 1984 “dal sogno di un grande uomo, Reginald St Leon”, come ha raccontato Casu. 

“La sua idea era di creare una scuola in cui fosse garantita un’istruzione bilingue, ma l’insegnamento delle lingue straniere all’epoca non era ben vista, tanto che il dipartimento dell’Educazione è intervenuto chiudendo la scuola”.

In seguito alla protesta da parte del personale e di tutta la comunità scolastica, insieme alle numerose lettere inviate al ministro dell’Istruzione dalle famiglie e dagli studenti, è arrivato il riconoscimento della scuola, che oggi conta circa 1200 studenti.

All’International Grammar School si dedica particolare attenzione anche alla musica, ma le lingue rimangono fondamentali, come desiderava il fondatore.

“Dall’Anno 3 gli studenti cominciano a studiare una seconda lingua, che devono poi continuare fino all’Anno 11”, ha spiegato Casu, che sottolinea come la scuola offra la scelta tra cinque lingue, tra italiano, francese e tedesco, ma anche cinese e giapponese, per chi preferisce le lingue orientali.

Il programma vuole essere intensivo, con l’utilizzo della lingua durante tutta la lezione: “Alle elementari usiamo un approccio simile al CLIL per l’interdisciplinarità. Dall’Anno 7, poi, i ragazzi studiano una terza lingua a scelta tra lo spagnolo e il cinese”.

All’Anno 9 gli studenti migliori vengono selezionati per accedere a un programma ‘accelerato’, che consente loro di seguire il curriculum degli Anni 9 e 10 insieme e avere così la possibilità di fare l’esame di maturità un anno prima, all’Anno 11.

Nel percorso linguistico dei ragazzi e delle ragazze dell’IGS trovano ampio spazio anche gli aspetti culturali, che vengono inseriti in vari modi: “Nel corso estensivo, ad esempio, proponiamo l’analisi del film Il campione, del regista Leonardo D’Agostini. Un modo per immergersi nella cultura, analizzando elementi sociali. In classe dedichiamo anche del tempo a leggere articoli, libri, a guardare video.

Tutti modi per esporre gli studenti a una varietà di risorse e alla lingua più autentica”, ha sottolineato Casu.

L’idea che la lingua debba circondare i ragazzi rappresenta il leitmotiv del gruppo di insegnanti che, per questo, organizza già dall’Anno 3 un ritiro di tre giorni in campeggio dove i bambini sono immersi nella lingua, attraverso attività coinvolgenti e ludiche.

“Ogni anno scegliamo un tema: quest’anno abbiamo deciso per il Carnevale, che ci ha dato modo di parlare della Commedia dell’arte e fatto una sfilata di tutte le maschere realizzate in quei giorni. I bambini hanno poi dovuto descrivere in italiano il loro costume, la loro personalità, e abbiamo poi creato metri e metri di catenelle fino a formare la scritta Carnevale”, ha ricordato.

Lingua e cultura, ancora una volta, si mescolano per creare un’esperienza indimenticabile, in vista dei viaggi all’estero. 

“Per alcune lingue è previsto lo scambio già dagli Anni 5 e 6 e poi, ancora all’8 e 9. L’esperienza più importante, però, si fa all’Anno 10, quando gli studenti vanno in Italia per sei settimane. A novembre il gruppo andrà a Rovereto - in provincia di Trento - e frequenterà il liceo Antonio Rosmini, la scuola con cui siamo gemellati”.

Un evento anticipato dall’arrivo dei ragazzi italiani nel mese di giugno, un modo per questi studenti per conoscersi e creare dei legami forti che spesso durano una vita. “È un programma molto atteso che crea tanta motivazione ed entusiasmo. E anche la preparazione migliora decisamente dopo un’esperienza simile”, ha assicurato l’insegnante.

Ma, per mantenere alto l’interesse, si deve lavorare con la classe, non solo creando una relazione personale con gli studenti, ma dando loro anche degli strumenti per migliorare e crescere costantemente.

“Personalmente - ha spiegato -, vedo che offrire del feedback continuo ai miei allievi porta grandi risultati, aiutandoli a riflettere sugli aspetti in cui possono migliorare. Credo nella validità del ricevere un riscontro, sia dai propri compagni sia da parte degli insegnanti. Scrivo commenti molto dettagliati per offrire agli studenti gli strumenti per migliorare, soprattutto nella parte scritta. E, grazie ai riscontri continui che ricevono, i ragazzi stanno ottenendo grandi risultati”.

Sabrina Casu non ha mancato di sottolineare quanto il supporto della preside Shauna Colnan e l’affiatamento con i colleghi e le colleghe del dipartimento significhino per il raggiungimento di un livello alto come quello assicurato dall’IGS, possibile “grazie al contributo di tutti e all’esperienza di docenti come Rita Morabito, la prima insegnante di italiano della scuola, oggi direttrice del dipartimento di Drama, e Vilam Rotellini, insieme a tutti gli altri”.