LUTAGO (Bolzano) – Sale a sette il bilancio delle vittime della tragedia avvenuta in Valle Aurina. Nella notte tra sabato e domenica, un’auto che viaggiava ad alta velocità ha travolto un gruppo di 17 turisti tedeschi. Sette persone sono morte e 10 sono rimaste ferite. Le vittime avevano tra i 20 e i 21 anni e stavano aspettando di attraversare la strada dopo essere scese da un pullman. 
Il guidatore dell’auto si chiama Stefan Lechner. È un giovane di 27 anni, originario di Chienes, un paese poco lontano dal luogo della tragedia. In un primo momento, Lechner era stato ricoverato nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Brunico perché, dopo aver saputo quello che era accaduto, aveva minacciato di suicidarsi. Il giovano si trova ora nel carcere di Bolzano.
Secondo l’esito delle analisi cliniche, Lechner guidava con un tasso alcolemico di 1,97 grammi per litro (il limite di legge è 0,5 grammi per litro), quando ha investito le 17 persone che stavano attraversando la strada. Le vittime facevano parte di una comitiva di turisti provenienti da Colonia e Dortmund e si trovavano in Alto Adige per la settimana bianca. 
Stefan Lechner è accusato di omicidio stradale plurimo aggravato dalla guida in stato di ebbrezza. L’articolo 589 bis del Codice Penale prevede una pena fino a 18 anni. 
Al suo legale, Alessandro Tonon, il giovane ha detto: “Perché non sono morto? Sarebbe stato meglio se fossi morto io invece di altre persone”. Lechner, che ha subito ammesso la sua colpevolezza, si era da poco lasciato con la fidanzata.
Il giovane ha raccontato di non essersi allontanato dal luogo dell’incidente. “È sceso dalla macchina e ha tentato di rianimare uno dei ragazzi. Quando sono arrivati i carabinieri è andato verso di loro dicendo: ‘Sono stato io’”, riferisce l’avvocato Tonon. All’avvocato Lechner avrebbe anche detto di non essersi reso conto di aver bevuto così tanto.
“Sulla base della dinamica finora accertata è da ritenere che l’autovettura procedesse in eccesso di velocità”, ha riferito la Procura di Bolzano. 
Intanto, a Lutago di Sopra, nel tratto di strada dove si è consumata la strage, sono stati deposti fiori e lumini. E nei pressi del Bruggerhof, dove la comitiva risiedeva, sono stati esposti due cartelli, uno in lingua tedesca e l’altro in lingua italiana: “No stampa, chiediamo la vostra comprensione in questo momento di profonda tristezza”.