SYDNEY - L’Australia si risveglia sotto shock dopo l’attacco terroristico di ieri a Bondi Beach, una delle spiagge più famose al mondo, trasformando una celebrazione religiosa in una strage.

Il bilancio delle vittime è di 16 persone, inclusa una bambina, morte sotto i colpi di arma da fuoco esplosi da due uomini contro la folla riunita per celebrare l’inizio dell’Hanukkah.

Il ministro della Sanità del New South Wales, Ryan Park, ha confermato che il bilancio delle vittime è salito durante la notte. “Abbiamo 16 persone decedute, incluso una bambina ricoverata al Sydney Children’s Hospital. Quattro feriti sono stati trasferiti lì”, ha dichiarato. Altri tre minori sono al momento in cura in ospedale, mentre il numero totale dei feriti supera le 30 unità.

Tra le vittime figura anche il rabbino Eli Schlanger, la cui famiglia ha confermato il decesso. Due agenti di polizia sarebbero rimasti feriti durante l’intervento. Le autorità stanno ancora notificando ufficialmente le famiglie delle vittime, mentre è stata avviata un’indagine congiunta tra polizia statale, federale e servizi di intelligence.

Il primo ministro Anthony Albanese ha condannato con fermezza l’attacco dopo aver riunito il National Security Cabinet. “Il male scatenato a Bondi Beach è oltre ogni comprensione. Il dolore che le famiglie stanno affrontando è l’incubo peggiore che si possa immaginare - ha detto a Canberra -. I nostri primi pensieri vanno a chi sta vivendo queste ore terribili di lutto”.

Secondo la polizia, uno degli attentatori, piantonato all’ospedale, è in gravi condizioni.

Un’operazione scattata in seguito all’attacco a Bonnyrigg, nel sud-ovest di Sydney, ha portato al ritrovamento di un veicolo collegato a uno degli aggressori, al cui interno sono stati scoperti ordigni esplosivi di fattura artigianale. Gli artificieri sono intervenuti e non è esclusa la presenza di un terzo uomo armato coinvolto nell’attentato.

Testimoni hanno raccontato momenti di caos e panico. Una guardia di sicurezza ha riferito che la sparatoria è durata diversi minuti. “Ho sentito 50 o 60 colpi. C’erano persone morte ovunque, alcune le conoscevo”, ha detto.

L’attacco è stato formalmente classificato come terrorismo, determinando l’attivazione di poteri speciali per le indagini. Reazioni di condanna e solidarietà sono arrivate da tutto il mondo, mentre l’Australia si interroga su come sia potuto avvenire un attacco di tale portata nel cuore di una comunità riunita per celebrare una festa religiosa.