BUENOS AIRES Salvatore Augello è cresciuto a Serradifalco (Caltanissetta), uno piccolo comune siciliano spopolato dall’emigrazione. E per più di vent’anni ha svolto lì, in Sicilia, la sua professione di ingegnere, nelle miniere di zolfo dell’entroterra, descritte da Luigi Pirandello nella novella Ciaula scopre la luna

Da più di mezzo secolo organizza le comunità all’estero, creando una rete con l’Italia, “in modo che non siano un’isola ma un mare aperto”, come lui stesso sostiene. A 85 anni compiuti, si occupa ancora aggregare i siciliani sparsi nel mondo.

Durante il dopoguerra, moltissimi italiani si recarono a lavorare nelle miniere del Nord Europa, in cerca di migliori stipendi. E molti trovarono, invece, la morte, come ben testimonia l’incidente della miniera di Marcinelle, in Belgio, 68 anni fa, dove morirono 262 persone, quasi tutti lavoratori immigrati. 

“L’emigrato spesso cerca di dimostrare che ha avuto successo all’estero, nascondendo i disagi dell’espatrio – afferma –. I colleghi che vivevano in Belgio mi raccontavano solo gli aspetti positivi dell’emigrare, ma viaggiando per lavoro ho potuto visitare le città minerarie del Nord Europa, trovando una realtà diversa da quella che mi era stata descritta”.

Vedendo le condizioni difficili che affrontavano i concittadini all’estero, Augello iniziò a interessarsi all’associazionismo e alla politica, diventando nel 1973 segretario generale dell’Unione Siciliana Emigrato e Famiglia, una rete di circoli italiani presente in tutto il mondo.

La sua prima visita in Argentina è stata nel 1992. Era già attivo il Circolo Siciliano di Rosario e si svolgevano anche attività a Buenos Aires.

“Già da allora mi sembrò una bellissima nazione piena di ricchezze, ma governata male — ricorda –. Mi meravigliai molto di vedere prodotti di consumo quotidiano venduti a rate e i cambi giornalieri di prezzi nei supermercati per via dell’iperinflazione”.

Sempre in contatto con i colleghi di Buenos Aires, si mostra preoccupato per la situazione delicata dell’economia argentina e teme che vengano privatizzate le risorse naturali.

Secondo Augello, la comunità italiana in Argentina è molto integrata, ma conserva un profondo amore verso le proprie radici.  “Alle nuove generazioni consiglio di non estraniarsi dal territorio e non pensare che la politica sia un problema che non li riguarda. La nostra comunità deve collaborare alle soluzioni”.

Totò, come ama farsi chiamare appena entra in confidenza con qualcuno, sostiene che ai giovani vada lasciato spazio per lavorare sulle questioni che interessano al loro futuro: il lavoro, i diritti umani e l’ambiente. “La pretesa che gli anziani conoscano le preoccupazioni dei giovani è un errore madornale” sentenzia.

Basta creare opportunità. Con USEF sono stati stabiliti diversi accordi per stimolare gli scambi commerciali tra imprese siciliane e argentine e la nascita di società di investimento congiunto (o joint venture), attraverso lo scambio di esperienze e brevetti.

In concreto, sono stati fatti accordi con SLF (Sindicato de Luz y Fuerza di Rosario, il sindacato dei lavoratori del settore dell’energia elettrica), con il sindacato dei bancari e con l’ente per i pensionati di Rosario. Stanno anche lavorando per creare sportelli di servizio dedicati ai giovani e per riaprire il patronato ITAL UIL.

In Sicilia, il coordinamento delle associazioni siciliane all’estero sta progettando la creazione di un Museo dell’emigrazione siciliana e un archivio che raccolga il materiale di queste istituzioni storiche sparse nel mondo.

Nel breve termine invece, la USEF ha preparato la celebrazione della “Giornata del siciliano nel mondo” che si festeggia il 15 maggio, ricordando la data in cui l’isola conquistò l’autonomia. In Italia la celebrazione è itinerante e quest’anno l’epicentro sarà nella località di Valguarnera. in provincia di Enna, luogo della sede sociale del coordinamento delle comunità all’estero.