“La celebrazione del nostro 60esimo anniversario di matrimonio si è rivelata davvero più bella di come pensavamo, e per questo devo ringraziare le mie tre figlie, Giovanna, Santina e Patrizia, i loro rispettivi mariti e i nostri sette nipoti”.
Con queste parole Salvatore Lo Grasso, noto come “Sam” dagli amici del suo tanto amato sodalizio Ibleo Social Club, di cui copre il ruolo di presidente, ha descritto il meraviglioso viaggio di gruppo a Bali, per una meritata vacanza in occasione del raggiungimento dei 60 anni di matrimonio con la sua cara Rosetta.
Salvatore Lo Grasso è il più grande dei tre figli maschi dei coniugi Sebastiano e Giovanna Lo Grasso, e ha anche cinque sorelle. Nato il 26 ottobre 1945 a Vizzini, in provincia di Catania, alla fine del Secondo conflitto mondiale, ricorda come in Sicilia in quei tempi non ci fosse altro che macerie, desolazione e fame. In paese e nelle cittadine limitrofi, di sera, gli uomini si recavano in piazza all’eterna ricerca di qualche lavoro giornaliero di manovalanza o dare una mano nei campi secondo le stagioni. Un lavoro qualsiasi era accettabile.
“Si cresceva molto velocemente perché si aveva sempre tanto lavoro da fare, anche in tenera età – mi racconta in una nostra recente intervista –. I giovani vizzinesi erano tanto desiderosi di cambiar vita e di trasferirsi in un posto dove trovare una occupazione redditizia”.
E quando la sorella Maria, insieme al marito Giovanni Corallo, si trasferì a Varese, in Lombardia, anche Salvatore non vedeva l’ora di partire. Prima la raggiunse nel Nord Italia e poi si spostò da un’altra sorella, Giuseppina, nella città di Bubikon, nel cantone di Zurigo. Di ritorno a Vizzini, a tre mesi dal suo compleanno di vent’anni, parlò con la sua fidanzatina, Rosetta Acciarito, di 15 anni e mezzo, e decisero di sposarsi il 3 luglio 1965. Sei giorni più tardi, insieme alle sue tre sorelle, Acciarito e i loro genitori, a bordo della motonave ‘Marconi’, partirono verso l’Australia.
A Melbourne, Salvatore trovò lavoro presso la ditta edile Grollo e poi presso la catena di montaggio di autovetture della Ford, a Campbellfield, dove pochi anni dopo sarebbe diventato capo della squadra degli addetti al controllo dei pezzi meccanici e dei pannelli di carrozzeria, e sette anni dopo, avrebbe preso il ruolo di capo sezione e, poi, supervisor.
Con il passare del tempo, arrivarono anche tre figlie – Giovanna, Santina e Patrizia – e, parecchi anni più tardi, anche ben sette nipoti. Intanto, nel 1976, oltre al Vizzini Social Club, Salvatore scoprì l’Ibleo Social Club di Northcote. Da socio, si avvicinò all’allora presidente Ernesto Contatore il quale gli offrì un posto nel comitato come consigliere. Dal 1990, ricoprì il ruolo di vicepresidente per almeno 10 anni e nel 2010, prima sotto l’amministrazione dell’architetto Robert Cilia e poi sotto la seconda amministrazione di Contatore, Salvatore si diede anche da fare in cucina e la moglie Rosetta nella sistemazione del salone e in varie altri impegni.
Oggi, nel suo ruolo di leader, non ha paura di sporcarsi le mani; è più contento di lavorare in cucina per lunghe ore che essere al microfono per pochi minuti per esprimere saluti di benvenuto ai soci.
Del padre Salvatore e della mamma Rosetta, la figlia Santina afferma: “Siamo fortunati ad avere i nostri genitori, gentili e premurosi. Il loro modo di fare e di pensare è il riflesso del loro desiderio di contribuire con impegno alla comunità e in modo particolare alla comunità siciliana e dell’Ibleo Social Club, al quale da moltissimi anni hanno dato con passione il massimo delle loro energie, impegno e dedizione. Congratulazioni vivissime per il vostro 60esimo anniversario”.