ROMA - Una rete di associazioni vicine al governo israeliano ha riconosciuto il vicepremier Matteo Salvini come “miglior amico di Israele in Italia”, premiando le sue “posizioni coraggiose e spesso di rottura”, pro Israele “anche nei momenti più difficili”, spiega. 

Il leader leghista si è detto “onorato e un po’ imbarazzato per le lodi”, e ha ringraziato pur ammettendo che si tratta di un premio “non comodo”. Poco dopo, le polemiche in aula gli hanno dato ragione.  

Pesa soprattutto la convinzione espressa da Salvini, durante la cerimonia, sul cessate il fuoco tra Israele e Palestina: “Può avvenire domattina con la restituzione degli ostaggi. La scelta è solo e soltanto di Hamas”. 

Il ministro aggiunge l’auspicio che non siano più coinvolti i civili, che "nulla c’entrano”, ma non ha dubbi: “È folle mettere sullo stesso piano una realtà democratica e pacifica e una terroristica che nello statuto punta alla cancellazione dello Stato di Israele”. 

Interpellato sul caso, il ministro degli Esteri Antonio Tajani risponde un po’ seccato: “Io non devo commentare i premi a Salvini”. E ribadisce che “la posizione ufficiale del governo è quella espressa ieri nel documento firmato da altri 27 Paesi, e cioè immediata cessazione delle attività belliche e immediata liberazione degli ostaggi da parte di Hamas”. 

A volere il premio sono stati l’Istituto Milton Friedman, l’Unione delle associazioni Italia-Israele, la Maccabi World Union, Israel’s Defend & Security Forum e l’Alleanza per Israele. 

Pd, M5s e Avs vanno all’attacco in Aula contro il governo, definito “dalla doppia morale” per quanto riguarda il conflitto in Medioriente.  

In apertura di seduta, il capogruppo M5s Riccardo Ricciardi è intervenuto attaccando la “letterina di condanna verso Israele dopo due anni di genocidio”, riferendosi all’appello firmato da 27 nazioni.  

Un testo, afferma, “che si vela di ipocrisia ancora di più con la posizione del vicepremier Salvini che proprio oggi ha ricevuto il premio Italia-Israele. Per noi questa cosa è oltre la politica, oltre la dialettica: siamo alla miseria umana”.  

Ha rincarato la dose Arturo Scotto del Pd, dichiarando che “di doppia morale un Paese muore, e oggi la doppia morale è entrata nella Camera con il vicepremier che ritira il premio Italia-Israele. Questo è il luogo del diritto ed è stato violato”. 

Per Angelo Bonelli di Avs, “il coraggio riconosciuto a Salvini è un silenzio complice di uno Stato che uccide bambini, distrugge ospedali, colpisce chi è in fila per ricevere cibo e acqua”. 

Riccardo Ricciardi, capogruppo dei 5 Stelle, chiama in causa il governo e chiede “con quale faccia si dicono quelle cose?”. Si denuncia anche la location scelta per la premiazione: la sala del Cenacolo, a due passi da Montecitorio. 

Più tardi, l’intergruppo sulla Palestina – 79 tra deputati e senatori di partiti dell’opposizione – ha inviato una lettera di protesta al presidente della Camera, il leghista Lorenzo Fontana. 

“È particolarmente grave che ciò sia avvenuto in una sala della Camera dei deputati, luogo istituzionale che rappresenta tutti gli italiani”, scrivono. 

Il gruppo, coordinato dalla deputata 5S Stefania Ascari, chiede provocatoriamente se “la Camera avrebbe mai ospitato un evento in cui si premiava un ministro con il premio ‘Russia-Italia’ alla presenza dell’ambasciatore di Mosca?”. 

Dalla Camera precisano però che l’istituzione non mette mai bocca sulla gestione delle sale, “da sempre e in tutti i casi”, né “risponde dei contenuti e degli ospiti delle iniziative richieste da gruppi o deputati”.