ROMA - La Lega rilancia la sua battaglia sulla cittadinanza con una proposta di legge depositata alla Camera che introduce un quadro più restrittivo per l’accesso allo status di cittadino italiano.
Il testo, firmato da Jacopo Morrone e altri deputati del Carroccio, arriva a pochi mesi dal referendum che ha respinto l’ipotesi di un dimezzamento dei tempi di residenza necessari per presentare domanda. Secondo i promotori, quel voto avrebbe confermato che “gli italiani considerano la cittadinanza un riconoscimento da attribuire solo a chi dimostra di meritarlo”.
La riforma leghista si sofferma su chi è nato in Italia da genitori stranieri: per ottenere la cittadinanza al compimento dei 18 anni, non basterebbe più la dichiarazione prevista dalla normativa attuale, ma servirebbe superare un esame di integrazione - definito dal Viminale - volto a verificare la conoscenza della lingua, delle regole sociali e giuridiche e dimostrare l’assenza di condanne o procedimenti penali per delitti non colposi.
Il testo interviene anche sui tempi di residenza legale: la Lega propone di raddoppiarli in quasi tutte le categorie, portandoli da 3 a 10 anni per gli stranieri nati in Italia, da 4 a 8 per i cittadini Ue, e da 5 a 10 per apolidi. Parallelamente, si ridurrebbero i tempi delle procedure amministrative, da 24 a 12 mesi.
Una parte consistente della riforma riguarda la revoca della cittadinanza, che verrebbe applicata in caso di condanna definitiva oltre i cinque anni, o oltre i tre anni, per reati particolarmente gravi come violenza di genere, stupro, maltrattamenti, stalking, revenge porn, tratta di esseri umani o pratiche “culturalmente motivate” come i matrimoni forzati o le mutilazioni genitali femminili. Verrebbe inoltre eliminato il limite che oggi impedisce la revoca quando l’interessato non possiede un’altra cittadinanza.
La proposta vorrebbe introdurre anche una stretta sui ricongiungimenti familiari, escludendo di fatto i genitori a carico o over 65 e innalzando la soglia di reddito richiesta. Previsto inoltre l’obbligo di assicurazione sanitaria per ogni familiare ricongiunto.
Matteo Salvini rivendica una linea di “rigore”, parlando di norme “anti-maranza” e di “requisiti più stringenti”, perché’, ha sottolineato, “la cittadinanza è una cosa seria, e va trattata come tale”.
Ma nel centrodestra non mancano sensibilità diverse, come dimostrano le posizioni più inclusive espresse dal ministro della Difesa Guido Crosetto. Le opposizioni criticano duramente la proposta: per Riccardo Magi (+Europa) si tratta di una “propaganda che non porta sicurezza”, mentre Filiberto Zaratti (Avs) parla di “crociata anti-migranti”.
Il testo è ora formalmente depositato alla Camera. Resta da capire quando inizierà il suo percorso parlamentare, portando al centro del dibattito politico un tema che promette di accendere ancora una volta il confronto sia all’interno della maggioranza, che con le opposizioni.