PERUGIA - Questo sabato, 29 marzo, al Santuario di San Damiano ad Assisi, si terrà l’evento Il Cantico delle Creature di San Francesco - La via poietica, promosso dai Knights of Saint Francis Italia e curato da Rossella Vasta e Andrea Ceccomori.

La giornata vedrà tra i momenti principali la conferenza Francesco, poeta di umiltà nella Commedia dantesca, tenuta dal professor Rodney Lokaj, accompagnata da un concerto di Andrea Ceccomori e Saveria Savidya Shukantala.

L’evento rientra nelle celebrazioni francescane in occasione degli 800 anni dalla composizione del Cantico delle Creature, uno dei testi fondativi della letteratura italiana e simbolo della spiritualità francescana.

Il legame tra Lokaj, esperto di letteratura medievale e francescanesimo originario di Melbourne, e i Knights of Saint Francis non è recente, ma risale al 2006, quando Angela Alioto, fondatrice dell’organizzazione, finanziò la pubblicazione del suo volume Petrarch’s Ascent of Mount Ventoux. The Familiaris IV 1. Da quel momento, si instaurò un rapporto di collaborazione che portò il professore a partecipare a numerose conferenze pubbliche su San Francesco, con un focus specifico sul francescanesimo delle origini e sulla sua influenza sulle generazioni successive, sia in ambito letterario che spirituale.

La sua conferenza ad Assisi metterà in luce la figura di San Francesco come poeta, esaminato attraverso la lente dantesca. Dante, infatti, dedica un intero passaggio del Paradiso al santo di Assisi, descrivendolo come una figura di umiltà e rinnovamento spirituale. “Mi hanno chiesto di parlare di Francesco poeta, visto da un altro poeta, anzi dal poeta per antonomasia: Dante – racconta il professore -. Analizzerò il Cantico delle Creature dal punto di vista filologico, letterario e testuale, partendo dal Codice 338 di Assisi, la più antica testimonianza manoscritta del testo”.

Il Codice 338, infatti, è un documento fondamentale per la comprensione del Cantico, poiché lascia spazio per le notazioni musicali, suggerendo che ai tempi di Dante il Cantico veniva ancora eseguito in forma cantata, in linea con le volontà di Francesco stesso.

Il 2025 rappresenta, dunque, un anno chiave per la riscoperta del Cantico che, secondo la tradizione, fu composto da Francesco in due momenti distinti: la parte principale nel 1224, mentre le ultime due lasse, dedicate rispettivamente al perdono e alla morte, furono aggiunte l’anno successivo. Questa celebrazione, dunque, non è soltanto un tributo a un’opera letteraria di eccezionale valore, ma anche un'opportunità per riflettere sulla sua attualità e sulla forza del suo messaggio.

Non è un caso che la conferenza si tenga proprio a San Damiano, il luogo in cui Francesco scrisse il Cantico e che, ancora oggi, custodisce il senso più autentico della sua eredità spirituale. “Il fatto stesso che l’evento si terrà fisicamente a San Damiano mi commuove. È proprio lì che noi lo andiamo a celebrare e possibilmente anche tornare ad amare, il tutto in chiave dantesca”, riflette Lokaj.

Un aspetto centrale dell’evento sarà il concetto di “via poietica”, espressione introdotta dalla curatrice Rossella Vasta. La parola “poiesis” in greco significa “creazione”, e in questo contesto si riferisce sia alla creazione poetica del Cantico che alla sua dimensione musicale.

Il Cantico delle Creature nasce come componimento destinato a essere cantato, e l’evento ad Assisi intende rendere omaggio a questa tradizione attraverso l’esibizione musicale di Andrea Ceccomori e Saveria Savidya Shukantala.

“La poiesis è la creazione artistica, il dare forma al canto e alla parola, ed è ciò che rende ancora vivo il messaggio francescano”, spiega Lokaj. La musica, in questo caso il flauto e il canto umano, sarà quindi parte integrante della celebrazione, sottolineando come l’eredità francescana non sia solo un patrimonio storico, ma un'esperienza da vivere nel presente.

L’insegnamento di San Francesco continua a risuonare anche oggi, offrendo un modello di umiltà, contemplazione e connessione con il creato. “Il francescanesimo oggi serve da invito ad essere più semplici, a essere più attenti al mondo che ci circonda, senza sprecare risorse nella consapevolezza che queste non sono infinite - racconta, ancora, il professore Lokaj -. Francesco, definendo tutti gli elementi ‘creature’, intende dire che siamo tutti collegati, tutti in qualche modo imparentati, uniti agli altri. Per cui quello che faccio io ha necessariamente delle conseguenze su ciò che sei tu e viceversa. Siamo tutti interconnessi gli uni con gli altri, tutti concreati”.

La conferenza di Rodney Lokaj si inserisce – dunque - in questo quadro, proponendo una riflessione sul valore della poesia e della musica come strumenti di elevazione spirituale e culturale. Se la Commedia dantesca riconosce nel santo di Assisi il paradigma della vera umiltà, il nostro tempo potrebbe riscoprire in lui la chiave per affrontare le difficoltà esistenziali con una nuova consapevolezza.

“Francesco ci insegna a vedere la bellezza nel mondo, e Dante lo celebra come esempio di umiltà e purezza. È un’eredità di cui abbiamo ancora molto da imparare”, conclude il professore.

Per chi volesse partecipare, l’evento avrà inizio alle ore 18.