LANÚS (BUENOS AIRES) – Si avvicina la festa di San Francesco di Paola e la Mutual Pescopaganese di Lanús è in fermento per l’organizzazione dell’evento, domenica 12 maggio.

Quest’anno, poi, i preparativi sono animati da una ragione di emozione in più: per l’occasione la manifestazione diventerà anche un set cinematografico, dove si girerà un documentario per una mostra legata al Progetto BasilicatË.

“Come sempre accade per le feste patronali, la religiosità si intreccia con fattori comunitari e identitari” dice María Eugenia Serrano che fa parte della commissione giovani della Mutual ed è consigliera del Comites di Lomas de Zamora (Buenos Aires).

Credenti o meno, la giornata si trasforma in un’occasione di aggregazione e condivisione per tutti: i soci della Mutual, i giovani della parrocchia e i vicini del quartiere.

San Francesco di Paola (nato nel 1416) è patrono della Calabria e protettore dei pescatori, ma è anche il santo di Pescopagano (Potenza). A livello regionale, invece, il patrono della Basilicata è San Rocco.

La festa originale che si svolge a Pescopagano ha il suo momento centrale nel “volo dell’angelo”. Un bambino, vestito appunto da angelo, rivolge una supplica a San Francesco e poi attraversa la piazza “in volo”, in realtà appeso a un cavo.

“A Lanús, per motivi di sicurezza, la cerimonia non può svolgersi con queste modalità – sottolinea María Eugenia – ma ci sarà un ragazzino che, dopo la messa, scenderà le scale della chiesa a leggerà un testo al santo”. O meglio, alla statua, comprata con i contributi dei soci.

Prove generali per il “volo dell’angelo” a Lanús.

La festa si ripete ogni anno dal 1966.

“Quella prima edizione riunì circa 1000 persone, tanto l’occasione era sentita e importante – racconta María Eugenia –. Fu allora che ci si organizzò per comprare la statua del santo e si pensò di costruire una cappella vicino alla sede dell’associazione, ma solo nel 1980 si dette il via all’opera edilizia”.

Il documentario che si girerà domenica sarà il contributo argentino (insieme con New York e Montevideo) alla mostra del Progetto BasilicatË, in particolare alla sezione dedicata agli eventi nello spazio pubblico.

L’idea è studiare, nei tre diversi centri della diaspora lucana, come le manifestazioni religiose si siano trasformate e abbiano acquisito nuovi significati generazione dopo generazione, nella convinzione che le tradizioni nutrono le radici, ma permettono anche la nascita di nuovi germogli.

“Per noi è un’occasione per attirare i giovani e al tempo stesso promuovere il mutualismo, la solidarietà, lo spirito cooperativo che animava i soci fondatori della Pescopaganese” dice Serrano.

L’appuntamento è dunque domenica 12 maggio alle 15,45 a Lanús Oeste, nella cappella di San Francesco di Paola (General Urquiza 3902).

La cappella di San Francesco di Paola, vicino alla sede della Mutual Pescopaganese.

“Alle 16 ci sarà la messa, poi il volo e la processione fino alla sede della nostra associazione, a poche centinaia di metri – spiega Serrano –. Alle 18,15 uno show interculturale e alle 19,15 offriremo un rinfresco con dolci tipici lucani fatti dalle nostre zie”. Non mancheranno i mitici strufoli.

Lo spettacolo prevede canzoni popolari italiane, come Mamma, Calabresella, La Romanina… (per non lasciare fuori nessuna regione). Poi un’esibizione di tango, il ballo dalle radici multiculturali per eccellenza, simbolo dell’identità rioplatense, e danze popolari a cura del corpo di ballo dei giovani pescopaganesi.

“Vogliamo mostrare all’Italia che ci siamo – conclude María Eugenia – e che manteniamo vive le radici e le tradizioni, ma a modo nostro, perché qui in Argentina abbiamo costruito una nuova identità, che non smetterà mai di essere italiana, lucana e pescopaganese”.