MILANO - Il Comune di Milano ha ufficialmente ceduto lo stadio Giuseppe Meazza di San Siro e le aree limitrofe a Inter e Milan. La firma del rogito è avvenuta questa mattina, completando così il percorso avviato con la delibera di vendita approvata dal Consiglio comunale lo scorso 29 settembre.  

Il prezzo concordato per la cessione dell’impianto e dei terreni circostanti è di 197 milioni di euro. 

Le due società hanno commentato con soddisfazione l’accordo, sottolineando come l’operazione segni “un nuovo capitolo per la città di Milano e per entrambi i club”. In una nota congiunta, Inter e Milan hanno definito la firma “un importante traguardo” che “riflette le ambizioni condivise da Milan e Inter e dalle rispettive proprietà, RedBird e i fondi gestiti da Oaktree, per un successo sportivo a lungo termine e per un investimento che permetterà di creare valore a supporto della crescita sostenibile di entrambe le società”. 

Sull’operazione, tuttavia, si è aperto un fronte giudiziario. La Procura di Milano ha infatti avviato un’indagine per turbativa d’asta. Nella giornata di oggi è stato ascoltato dai magistrati Paolo Filippini, Giovanna Cavalleri e Giovanni Polizzi il promoter Claudio Trotta, tra i fondatori del comitato Sì Meazza. 

Trotta, in una lettera aperta al sindaco di Milano, aveva denunciato di non aver potuto partecipare al bando di vendita, spiegando che insieme ad altri operatori dello spettacolo dal vivo avrebbe voluto presentare un’offerta per la gestione e il rilancio dello stadio, ma che le tempistiche troppo ristrette avrebbero di fatto impedito una reale concorrenza. 

L’acquisto dello stadio segna comunque un passaggio storico: dopo quasi un secolo di gestione pubblica il Meazza passa nelle mani dei due club che lo hanno reso leggendario. Contestualmente, l’accordo prevede l’avvio del progetto di rigenerazione urbana dell’area di San Siro, con la prospettiva di un nuovo impianto e di un più ampio intervento di riqualificazione del quartiere.