CARSON CITY (Nevada) - “I democratici in Nevada, dove grazie all’andamento dell’economia e dell’occupazione vincerò in novembre - ha scritto Donald Trump prima che si aprissero le votazioni -, devono fare attenzione alla Russia. Secondo il corrotto Adam Schiff (deputato democratico, ndr), la Russia sta spingendo per far vincere Bernie Sanders”. Secondo alcune fonti di intelligence riportate dal presidente Usa infatti, Mosca appoggerebbe il senatore del Vermont, una voce che è stata fatta circolare dagli avversari di Bernie Sanders e che il Tycoon ora rilancia, dimostrando che lungi da quanto affermato in passato, quando si era detto tranquillo in caso della vittoria di Sanders, anche lui comincia a temere il grande consenso che si sta raccogliendo attorno al candidato oggi favorito alle primarie democratiche. E infatti, nonostante le parole di Trump, o forse anche grazie ad esse, Bernie Sanders ha sbancato il voto democratico in Nevada, raccogliendo il 46% dei consensi e staccando ampiamente tutti gli altri candidati. A Joe Biden è infatti andato solo il 22% delle preferenze e il 14% a Pete Buttigieg, mentre sotto il 10% sono rimasti Elizabeth Warren, Tom Steyer, Amy Klobuchar. Certo, per Sanders è ancora presto per cantare vittoria e solo il super-martedì, con l’entrata in scena di Michael Bloomberg, potrà dire se davvero il senatore del Vermont, che comincia a sfondare anche tra l’elettorato moderato e tra gli afroamericani, potrà davvero farcela.