L’emozione di Marco Mengoni che ha regalato un brivido all’Ariston riproponendo “Due vite” con cui vinse un anno fa, la sorpresa del ritorno di Zlatan Ibrahimovic, Amadeus, la toccante lettera della mamma di Giogiò, il musicista di 24 anni dell’Orchestra Scarlatti Young, ucciso lo scorso agosto a Napoli, il primo posto in classifica, seppur provvisorio, di Loredana Bertè. Sono le istantanee della prima serata del 74esimo Festival di Sanremo, che si è aperto nel segno del nazional-popolare con l’inno della fanfara del IV reggimento dei Carabinieri a cavallo, sul green carpet, con il cane mascotte Briciola.

“Manca pochissimo e poi nulla sarà più come prima; tra un attimo ascolteremo le nuove 30 canzoni che ci cambieranno la vita, almeno per un po’”. Con queste parole Marco Mengoni ha aperto ufficialmente la 74esima edizione del Festival di Sanremo. “Sanremo si ama; io amo questo pubblico, amo questo storico palco, poter dire benvenuti alla 74esima edizione del Festival della canzone italiana. In questi cinque anni ho finito gli aggettivi per descrivere la gioia di essere qui, dare il via alla gara ma soprattutto a una bellissima festa, un rito collettivo, un party che farà emozionare l’intero Paese”, ha detto il direttore artistico Amadeus. 

E si è iniziato sulle note della “Fedelissima” suonata dalla fanfara dei Carabinieri. Mengoni, vincitore della passata edizione con “Due vite”, non solo ha affiancato come co-conduttore Amadeus ma si è  esibito anche come super ospite musicale. La prima a salire sul palco è stata Clara con il brano “Diamanti grezzi”. Poi è toccato a Sangiovanni, tra i protagonisti della passata edizione. È stato quindi il momento della veterana Fiorella Mannoia. Per lei, interprete per alcuni dei più grandi cantautori italiani, è la sesta volta sul palco dell’Ariston. E poi è arrivato il turno del primo ospite speciale: Zlatan Ibrahimovic, già presente nell’edizione di tre anni fa, quella del lockdown. Ironico scambio di battute con il direttore artistico: “Quanti anni hai? 61? Io 42: ho ascoltato il mio corpo e ho smesso”. Ha chiuso il blocco “Autodistruttivo” dei La Sad che hanno portato all’Ariston il tema dei suicidi mostrando alcuni cartelli con le frasi di persone che hanno messo fine alle loro vite.

Dopo Irama, è toccato a Ghali, che ha portato un alieno “in carne e ossa” a Sanremo col brano “Casa mia” che racconta il dialogo dell’artista con un extraterrestre che gli fa notare quanto il pianeta sia meraviglioso nonostante le guerre e le tragedie. I Negramaro, da parte loro, sono andati in netta controtendenza con lo stile prevalente presentandosi in total black. Poi è arrivata Annalisa, anch’ella ormai veterana. “Nondimeno, è sempre un’esperienza incredibile”, ha detto abbracciando Amadeus.

Dopo il commosso ricordo, affidato alla madre di Giovambattista Cutolo, il giovane musicista ucciso in strada a Napoli dopo una lite, l’attore Edoardo Leo, sono saliti sul palco Mahmood, con la sua “Tuta Gold”, e Diodato, entrambi con carriere ormai legate a doppio filo all’Ariston. Finale a sorpresa per il cantautore aostano con un gruppo di ballerini scalzi che è salito sul palco accompagnando l’intensa esibizione di “Ti muovi” del già vincitore di Sanremo con “Fai rumore”. 

In mezzo c’è stato il tempo di un altro siparietto che ha mostrato la versatilità di Mengoni nei panni del conduttore che si è presentato con una buffa mise che comprendeva “la scopa di Morandi” (quella con cui l’eterno ragazzo spazzò gli arredi floreali devastati da Blanco) e “un materassino molto comodo”. L’orchestra di Sanremo ha omaggiato Toto Cutugno, morto lo scorso anno, “accompagnandolo” mentre canta uno dei suoi più grandi successi, “Quanti amori”. Federica Brignone, la “tigre delle nevi” che disse che “sciare è musica”, è stata l’ospite successiva. L’atleta ha presentato un’altra vecchia gloria, una “pazza” Loredana Bertè. Altra ovazione all’Ariston e l’applauso, finora, più convinto in sala stampa per un brano venato di rock.

Dopo di lei, due prime volte al Festival e due modi diversi di cantare il calore del Sud: il partenopeo Geolier, con un pezzo che lo vede distanziarsi dall’abituale rap, e Alessandra Amoroso. In mezzo un siparietto con un Fiorello creato dall’intelligenza artificiale salito sul palco violando l’accordo con Amadeus di non calcarlo prima di sabato. La gag ha suscitato l’entusiasmo e le risate del pubblico. Il Fiorello “non umano” all’inizio sembrava vero e si prendeva gioco dell’amico conduttore: “Figurati se io aspetto sabato per salire sul palco!”, ha detto infrangendo la regola. “Non potevi salire, sei stranissimo e hai disobbedito”, lo ha rimproverato Amadeus. E all’improvviso Fiorello si paralizzava. Immobile. “Che succede?”, si è preoccupato Amadeus. E in collegamento è apparso un altro Fiorello che ha spiegato che quell’altro a lui così somigliante “è stato generato dall’intelligenza artificiale”: “E purtroppo me l’hanno fatto cretino”, ha aggiunto.

The Kolors hanno suonato una canzone dagli accenti K-Pop. Poi applausi convinti all’Ariston e in sala stampa per l’attesissima Angelina Mango apparsa molto emozionata prima di cantare ma poi scatenata e a suo agio. “La noia” fa ballare e si candida al podio. Il Volo, altro total black in controtendenza, Poi è arrivata un’altra artista assai attesa: Big Mama, in lacrime dopo la sua esibizione con “La rabbia non ti basta”. Amadeus ha stretto a sé la giovane cantante che a 23 anni ha avuto molte esperienze difficili, tra cui il bullismo e un tumore. “Dedico questo pezzo a mia mamma e a mio padre”, ha detto lei, sorridente e acclamata dal pubblico dopo il pianto. 

Il tuffo nel passato è stato brusco: dopo 32 anni sono tornati i Ricchi e Poveri, con un attacco autocitazionista. L’Ariston ballava: tutti in pista per “Ma non tutta la vita”... Incluso Amadeus. E dopo l’esibizione di un’emozionata Emma e la riproposizione del duo, mai visto a Sanremo, composto da Renga e Nek, prima dello stacco pubblicitario, Mengoni si è presentato con un raggelante cartello: “Daje che siamo a metà”. Brividi in poltrona come in sala stampa. 

Nel blocco successivo Mr. Rain, che dalla scorsa edizione ha spiccato il volo, e a Bnkr44 e Gazzelle per la quota indie. Dargen D’Amico ha lanciato un appello contro la guerra dopo “Onda alta”, dedicata al tema dei migranti. “In questo momento nel mar Mediterraneo ci sono bambini sotto le bombe, senza acqua, senza cibo. Il nostro silenzio è corresponsabilità. La storia, Dio non accettano la scena muta. Cessate il fuoco”, ha detto. Si è proseguito con Rose Villain, Santi Francesi, Fred De Palma, Maninni, Alfa. In attesa della prima Top 5. Mengoni ha esibito un altro cartello. “Quanti ne mancano”? Solo Il Tre. Amadeus ha rivendicato di aver mantenuto la parola: si è finito alle 2.

Loredana Bertè, Angelina Mango, Annalisa, Diodato, Mahmood: è stata la top five al termine della prima serata del Festival di Sanremo. La classifica è stata stilata con il voto della sala stampa.