ROMA - Ascoltare i familiari, capire dalle loro testimonianze il vissuto di Francis Kaufmann, l’uomo accusato del duplice omicidio di Villa Pamphili. Gli inquirenti hanno inviato un’ampia e articolata rogatoria agli Stati Uniti per chiedere, in primo luogo, di poter sentire i genitori, i fratelli e le sorelle del 46enne californiano, fermato il 13 giugno sull’isola di Skiathos, in Grecia, e in attesa di essere estradato in Italia, dove verrà interrogato dal Gip sui delitti di Anastasia Trofimova e della piccola Andromeda. 

Chi indaga vuole cercare di definire ulteriormente la personalità dell’indagato, che quando viveva negli Usa è stato arrestato cinque volte per violenza domestica e aggressioni, scontando 120 giorni di detenzione. Nelle scorse settimane l’Fbi ha ascoltato la madre, che ha descritto Kaufmann come un ragazzo che conduceva una vita patinata. “Usciva con modelle e attrici. Quando mi parlò di Anastasia, pensavo che volesse cambiare vita. Gli mandavo soldi da quando s’era trasferito in Europa”, ha detto la donna. 

Di tutt’altro avviso la sorella Penelope: “Francis è un mostro, un diavolo, uno psicopatico”, ha spiegato a organi di stampa, aggiungendo che la famiglia di Kaufmann era “terrorizzata” da quel ragazzo. Nella rogatoria, i Pm coordinati dall’aggiunto Giuseppe Cascini chiedono di effettuare verifiche sul passaporto utilizzato da Kaufmann, intestato a Rexal Ford, l’alias che utilizzava anche per accreditarsi come regista cinematografico. Con quel nome il 46enne avrebbe girato mezzo mondo prima di approdare a Malta nel 2022. Sull’isola ha sbarcato il lunario per mesi, poi, nel settembre del 2023, ha conosciuto Anastasia. La bimba è nata nel giugno del 2024 e i tre hanno poi raggiunto l’Italia a bordo di un catamarano preso in affitto nel marzo scorso. Entro il 10 luglio l’indagato sarà trasferito a Roma dal carcere di Larissa.

Agli atti dell’indagine, intanto, sono finiti anche i documenti acquisiti al ministero della Cultura e relativi al finanziamento da oltre 800.000 euro che Kaufmann/Ford, tramite una società di produzione romana, ha ottenuto per il film Stelle della notte, poi mai distribuito. Sulla vicenda è intervenuto il ministro Alessandro Giuli. “Non mi risulta - ha detto rispondendo al Question Time - che alcun rapporto diretto con il presunto regista Kaufmann sia stato intrattenuto dalla Direzione generale competente”.

L’obiettivo degli inquirenti è chiarire se quel denaro sia stato solo deliberato o effettivamente elargito, e soprattutto a chi. Una somma cospicua, una cifra che non collima con lo stile di vita di Kaufmann, il quale, almeno nei 15 giorni precedenti ai delitti, viveva all’interno del parco capitolino assieme alla compagna e alla figlia, dormendo in giacigli di fortuna. Un segmento d’indagine in cui Kaufmann potrebbe comparire come parte lesa di una truffa o tentata truffa ai danni dello Stato. 

Al momento non è stato avviato un nuovo fascicolo, ma l’attività istruttoria verrà effettuata nell’ambito del procedimento già aperto.