Sono attese migliaia di persone, oggi, giovedì 23 giugno, alla cattedrale di S. Mary’s di Sydney per i funerali di Sarina Navarra, scomparsa lasciando in un profondo dolore il marito Filippo, i figli Giovanni, Salvatore e Maria, le loro famiglie e i molti amici.
La triste notizia è arrivata domenica 19 giugno, a conclusione di una lunga battaglia contro la demenza. La malattia aveva colpito Sarina 10 anni fa, e ha continuato il suo corso facendole perdere prima l’uso della parola e, un anno fa, anche la possibilità di muoversi e di prendersi cura di sé autonomamente.
Durante questi lunghi anni, la famiglia Navarra ha prestato a Sarina tutte le cure e l’assistenza necessarie, e si è anche impegnata sul piano sociale per sostenere la ricerca scientifica ancora impegnata nella determinazione delle cause della malattia e di una possibile cura. Non solo, i Navarra hanno anche agito perché fosse garantito supporto a chi è affetto da questo male degenerante e ha difficoltà a sostenere i costi per l’assistenza necessaria.
Fra le iniziative che la famiglia di Sarina ha intrapreso, c’è quella cominciata cinque anni fa e che vede la collaborazione di Dementia Australia nell’organizzazione della Night of Gold, una serata di beneficenza a Le Montage che ha visto il coinvolgimento di numerose personalità del mondo dell’industria e del commercio.
Nel giro di cinque anni ne sono state organizzati tre di questi eventi di beneficenza. Due prima che il COVID-19 e le sue restrizioni impedissero qualsiasi tipo di attività sociale fra il 2020 e il 2021, una, l’ultima, in ordine cronologico, lo scorso giovedì 9 giugno.
Le Montage ha visto la partecipazione di oltre 720 persone per una notte, come sempre, dedicata a Sarina, così come ha spiegato Salvatore Navarra nell’accogliere i suoi ospiti nella più nota delle sale di famiglia. Il patron, nel suo intervento, ha ricordato la malattia della mamma e ha sottolineato che il supporto che tutta la famiglia dà alla lotta alla Dementia è proprio in onore di Sarina. E il riferimento è anche alla Navarra Care Foundation, la fondazione istituita dalla famiglia attraverso la quale vengono attualmente assistite 280 persone. Grazie alle Night of Gold la famiglia Navarra ha raccolto e consegnato a Dementia Australia circa 2 milioni di dollari.
Molto nota nella comunità italiana del New South Wales, emigrata in Australia dalla Sicilia nel 1959 all’età di 11 anni in compagnia del padre Salvatore Roppolo e della madre, Sarina ha studiato per due anni nella scuola delle Suore di S. Giuseppe, per imparare l’inglese. A 15 anni ha ottenuto il suo primo lavoro alla Royal Bank of Australia, dove ha acquisito le competenze tecniche per la gestione amministrativa di un’azienda che le sarebbero, in seguito, servite alla Conca D’oro, la prima sala da ricevimenti aperta dalla famiglia Navarra.
Persona intelligente, bella e gentile, Sarina ha mostrato qualità imprenditoriali in un periodo della storia in cui le donne faticavano ancora a trovare il loro spazio nel mondo del lavoro. E la dimostrazione delle sue qualità è tutta nell’attività che, con suo marito Filippo, ha creato dal nulla. Un’impresa che ancora oggi opera nel settore degli eventi ed è considerata una leader del mercato e che nasce dalla storia d’amore fra Sarina e Filippo.
Una favola, la loro, nata come tante, da una di quelle antiche tradizioni che, negli anni della loro gioventù, erano sempre rispettate dalle famiglie di emigrati. Fra questa, quella che voleva che i connazionali di una stessa regione si scambiassero visite di cortesia. Fu proprio in una di queste occasioni che un giorno, in casa di Filippo Navarra, arrivò la famiglia Roppolo con la loro figlia Sarina di 17 anni: l’affascinante ragazza sarebbe diventata sua moglie nel 1966 in una chiesa di Leichhardt, e alla cerimonia avrebbe fatto seguito un ricevimento con oltre 300 persone.
Quanto Sarina sia stata importante per la famiglia e le sue attività economiche è lo stesso Filippo a riconoscerlo: “Devo ringraziare mia moglie per aver reso felici 66 anni della mia vita e aver facilitato la riuscita di ogni mio progetto. Non ho parole per descrivere quello che lei ha fatto per me, per la mia famiglia, per la Conca D’oro. Sarina non è stata solo una persona straordinaria, una moglie fantastica e una madre meravigliosa, ma è stata la vera amica della mia vita e la persona dietro a ogni mio successo”.
La collaborazione di Sarina nella vita di Filippo ha avuto il suo momento determinante con l’inizio del progetto della Conca D’oro, nato proprio da una sua intuizione.
In Australia, Filippo lavorava da 10 anni alla dipendenza di altre persone nel settore dell’ospitalità. Sarina, però, era convinta che il marito avesse le capacità di lavorare in proprio e, pur nutrendo il sogno di acquistare e gestire un negozio di frutta e verdura, decise di metterlo da parte quando, un giorno, vide su un giornale la pubblicità che avrebbe cambiato le loro vite: la Clarendon Ballroom, situata nel centro commerciale di Riverwood e adibita a sala comunitaria per il ballo dei residenti, era in vendita. Sarina immediatamente intravide le potenzialità di una sala per ricevimenti, in cui lei e Filippo avrebbero potuto lavorare insieme.
Nonostante non avessero i mezzi necessari per coprire l’investimento necessario, dovettero persino privarsi della loro Valiant, il 28 giugno 1973, Filippo e Sarina firmarono il contratto per l’acquisto non solo della Clarendon Ballroom, ma dell’intero locale. Pensando ai connazionali quali possibili clienti della sala da ricevimento, Filippo e Sarina vollero immediatamente un nome italiano per il loro locale. E una notte Sarina disse a Filippo: “Siamo siciliani e dovremmo scegliere un nome del nostro Paese. Mio padre ha fatto il militare in una valle tra Palermo e Messina, denominata Conca D’oro”. Quel nome, che suonava di magia, ai due sembrò fatto apposta per la loro futura sala di ricevimenti che, anni dopo, sarebbe stata sulla bocca di tutti. Ma, all’inizio, fu dura: per il restauro dell’immobile e il suo arredamento, causa mancanza di mezzi, Filippo e Sarina lavorarono giorno e notte, lasciando i figli alla cura degli altri familiari.
I sacrifici ripagarono la coppia fin da subito anche grazie al fatto che quello di Filippo era già un nome noto nell’ambiente dell’ospitalità italiana. La notizia dell’imminente apertura della nuova sala si diffuse velocemente al punto che già all’apertura della Conca D’oro, il 18 dicembre del 1973, la sala era già completamente prenotata per i seguenti 12 mesi.
Nella conduzione dell’attività, all’inizio, Filippo e Sarina si sobbarcarono ogni compito, ma, in seguito, anche i tre figli cominciarono a far capolino nella sala offrendo, con orgoglio, il loro sostegno all’attività di famiglia. I fortunati genitori guardarono con pari orgoglio i loro figli incamminarsi nella professione e nella conduzione dell’attività che ora stavano plasmando insieme, creando un’intesa tutta nuova fra i familiari.
La collaborazione diede i suoi frutti nell’evoluzione dell’attività. La Conca D’oro, infatti, si avvantaggiò del buon gusto e delle novità introdotte nel tempo sia nell’ambiente, sia nel servizio. Miglioramenti che, uniti alla squisita generosità e cordialità verso tutti e per tutti, richiamava un numero sempre crescente di clienti, che diventavano amici dei gestori e ritornavano per le loro feste familiari di compleanno, del battesimo dei loro figli e dei vari anniversari, oltre che per i veglioni di Capodanno e per feste e ricorrenze legate ai piccoli paesi di provenienza.
Ma come tutte le famiglie, anche i Navarra hanno vissuto momenti difficili. In particolare, tra il 1989 e il 1994. Quelli furono anni duri per diverse ragioni. Primo, i tassi d’interesse salirono toccando picchi del 22% che pesarono sui grandi investimenti che la famiglia aveva affrontato, e per i quali erano stati aperti prestiti bancari di 2 milioni e 472.000 dollari. C’era, poi, da far fronte alla divisione societaria che aveva visto la separazione da un partner in una delle attività. E, ad aggravare la situazione, era giunta la decisione del figlio Giovanni di lasciare l’azienda di famiglia per contrasti con il padre.
“Ero completamente deluso dal modo di amministrare l’azienda di mio padre - confida Giovanni -. Non vedevo più un futuro in questa attività. Mia madre, però, è riuscita a farmi cambiare idea dimostrandomi quanto era riuscito a fare papà e quanto tenesse ai suoi figli. Se avessi abbandonato l’azienda, non sarei più stato considerato suo figlio e un Navarra. Grazie a lei, mia madre, ritornai, allora, sui miei passi e ancora oggi, io, mio fratello Salvatore e mia sorella Maria, la ringraziamo per questo. Mamma era la ‘regina’ della famiglia Navarra, ha incarnato la regalità, l’eleganza e lo standard di servizio dei reali, la sua amata famiglia era il suo coronamento”.
Passata la burrasca, all’impero di famiglia si sono aggiunte altre sale: Le Montage, nel 2003 la Curzon Hall e nel 2012 l’Oatlands House, tutte gestite da Giovanni, Salvatore e Maria con il consiglio importante di Filippo. Ultimamente sono entrate a fare parte delle Navarra Venues anche la CBD Collection e la Eschol Park Manor. Si tratta di una costellazione di sale da ricevimenti, leader in Australia, che nei 47 anni d’attività hanno promosso oltre 200.000 eventi, che si sono contraddistinti per la qualità del servizio e lo stile delle prestazioni.
L’amicizia con i clienti e l’importanza della famiglia sono sempre state per FiIippo e Sarina di pari importanza e considerate le basi della riuscita nella vita. “ll cliente vale più dei soldi”, questa la filosofia seguita da Filippo e Sarina. “E quanto all’amicizia con i dipendenti delle varie sale, preferiamo sempre accontentarli piuttosto che comportarci come padroni”.
Joanne Navarra, moglie di Giovanni, ha sottolineato che con la scomparsa di Sarina ha perso un’amica con la quale ha lavorato 21 anni, sia in ufficio, sia nella preparazione delle sale. “Era una signora bella, brava, sempre elegante, aveva un carattere affabile e una pazienza immensa. Sarina era aperta a tutti e provava un grande affetto per l’intera comunità italiana. L’ho sempre ammirata molto.”.
La figlia Maria ricorda “le premure e il bel carattere di Sarina, un vero dono del cielo, che rimarrà sempre di grande ispirazione nella mia vita”.